giovedì, Marzo 28, 2024
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Milano, 18anni e già due violenze subite

Il cellulare si illumina, un semplice messaggio per incontrarsi e incomincia un pomeriggio di terrore. E’ stata adescata così una 18enne milanese. Tratta in inganno da un conoscente, la ragazza di origine sudafricana è violentata da due giovani, uno minorenne. Tuttavia, grazie a quel numero di telefono con cui è incominciato tutto, i due colpevoli sono stati rintracciati.

L’incubo incomincia intorno alle 12 di venerdì scorso, quando la vittima torva un messaggio in chat di un suo conoscente egiziano. I due si conoscevano solo di vista e non si erano mai tenuti in contatto, ma il ragazzo egiziano dice di aver trovato il suo numero per caso. Iniziano a chiacchierare, il coetaneo le dice di volerla incontrare.  Lei accetta. Si incontrano all’hinterland, arrivano insieme in stazione Centrale, poi prendono un autobus e raggiungono l’appartamento alla periferia est della città, poco distante dall’Ortomercato. Qui li aspetta un altro egiziano di 17 anni. Il giovane più grande inizia subito a far apprezzamenti, la palpa e la costringe a seguirlo in camera da letto. Poi è il turno del minorenne, la raggiunge in camera da letto, la bacia, le tocca le parti intime ripetutamente e poi va via. A quel punto ritorna “l’amico” della giovane: nonostante i pugni e i calci, riesce a violentarla.

Come se niente fosse le chiedono di rimanere a pranzo, ma la ragazza appena può esce da quell’appartamento infernale. Si trova così in strada da sola, in una parte di Milano non conosciuta. Cerca soccorso in un bar vicino, dove chiede al gestore come arrivare alla metropolitana di San Babila. Prosegue a piedi e arriva alla fermata di Porta Vittoria, e qui telefona alle sue amiche. Una di loro la raggiunge e insieme decidono di fare denuncia e si dirigono in commissariato.

Qui la vittima racconta che cosa le accaduto, descrive i due furfanti. Sconvolta, poi, torna a casa. Intanto, il fascicolo arriva in procura, sulla scrivania del pm di turno, Maurizio Ascione. Le indagini partono dal numero che ha contattato la ragazza su whatsapp, da qui le forza dell’ordine arrivano all’appartamento del giovane e ai due colpevoli. Per il ragazzo minorenne si procederà separatamente presso il tribunale dei minori.

Il giovane egiziano maggiorenne, invece, è stato portato in questura. Di fronte alla domande dei carabinieri cerca di difendersi: era lei a tormentarlo di chiamate, a provocarlo. Tuttavia, nonostante i suoi tentativi, per i due scatta l’arresto. L’incubo si conclude.