3% è una serie brasiliana creata per la piattaforma Netflix. La serie è stata ideata da Pedro Aguilera e diretta dal regista premio Oscar César Charlone.
Come è nata la serie:
L’idea del progetto risale al 2011. Infatti Pedro Aguilera aveva caricato su youtube una puntata pilota, ancora disponibile, per attrarre investitori. Netflix decise di comprare i diritti ben quattro anni dopo. Gli attori della puntata pilota non sono gli stessi della serie Netflix. Il cast principale è composto da Bianca Comparato (Michele), João Miguel (Ezequiel), Michel Gomes (Fernando), Vaneza Oliveira (Joana), Rodolfo Valente (Rafael), Rafael Lozano (Marco) e Viviane Porto (Aline).
Trama:
3% è ambientato in un futuro distopico dove il mondo è diviso in due lati. Da un lato, chiamato Offshore, si ha una qualità della vita molto alta e dall’altro solo povertà e desolazione. Il lato più povero è il 97% della popolazione mentre il restante 3% vive nell’Offshore. Si tratta di una società meritocratica. Infatti ogni anno vi è una selezione, chiamata “Il Processo” che permette ai giovani che hanno appena compiuto 20 anni di superare delle prove per diventare residenti dell’Offshore. Durante queste prove i meno meritevoli vengono eliminati. Per questo non vi sono insurrezioni e apparentemente tutti accettano questo tipo di società. Pertanto il 97% della popolazione non residente nell’Offshore pensa di meritare la propria sorte. Questo processo è supervisionato dall’inflessibile Ezequiel. In realtà ogni personaggio nasconde dei segreti, primo fra tutti lo stesso Ezequiel.
Le prove che i candidati devono superare sono sia fisiche sia psicologiche. Questi test metteranno a dura prova i giovani candidati che spesso si troveranno in situazioni estreme e pericolose.
Cosa aspettarsi da 3%:
La serie potrebbe ricordare la saga Hunger Games per i protagonisti giovani e le diverse prove da superare. Nonostante ciò non bisognerebbe limitarsi a questo paragone prima di darle un’opportunità perchè vi sono anche molteplici differenze a partire da come viene trattato il tema della ribellione. Nella serie infatti vi è una sotto trama politica che mette in discussione il sistema adottato dai potenti ma la ribellione è molto più sottile e il confronto è meno diretto. Non per questo però meno coinvolgente. La profondità della serie e delle motivazioni di ogni protagonista spinge lo spettatore a voler scoprire sempre di più sulla sorte dei ragazzi e la realtà di questo mondo apparentemente “giusto”. 3% tratta in modo sensibile e attento dei temi importanti quali la diseguaglianza sociale, la disabilità e la meritocrazia. Il budget a disposizione era chiaramente molto ridotto ma gli errori tecnici passano in secondo piano grazie anche a una buona regia, una scrittura scorrevole e un cast solido. Inoltre 3% ha un ritmo incalzante, capace di mantenere viva l’attenzione dello spettatore.
Com’è strutturata la serie:
3% è composta da otto episodi. Ogni episodio si sofferma su una prova diversa che i candidati devono affrontare. Inoltre nella serie vengono anche mostrate le ingiustizie del processo e, con il passare degli episodi, verranno a galla i segreti di ciascun personaggio. Il passato dei protagonisti, mostrato attraverso dei flashback, perseguiterà i giovani durante lo svolgimento delle prove.
Una non così velata critica sociale
Nella serie i giovani speranzosi vedono tutti i loro sogni crollare quando, una volta ammessi al processo, verranno poi scartati come se davvero non valessero niente. Questo succede attualmente anche in Brasile. L’idea che con i propri meriti si possa arrivare lontano è quasi un’utopia in una paese dove la classe dirigente è ancora principalmente bianca, il razzismo è molto forte e alla popolazione povera vengono concesse davvero poche opportunità e quei pochi traguardi che riescono a raggiungere non sono privi di prove dure da affrontare. Come se dovessero davvero di rientrare in quel 3% della serie.
Infine lo show è stato rinnovato per una seconda stagione ma al momento non si sa ancora quando i nuovi episodi verranno rilasciati.
