giovedì, Marzo 28, 2024
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Africa, uccisi padre e figlio

Padre e figlio, padovani, uccisi in Zimbabwe. Sono stati ammazzati, ieri, all’interno del parco ‘Mana Pools’ nello Zimbabwe. L’ipotesi più attribuita, al momento, è che i due  siano stati scambiati per i cacciatori di frodo ai quali veniva data la caccia. L’Unità di crisi del ministero degli Esteri italianofa sapere che sono in corso, da parte delle autorità di polizia del Paese africano, delle indagini per stabilire come sono andate realmente le cose. Le vittime: Claudio Chiarelli, 50 anni, e il figlio Massimiliano di 20 erano residenti da anni in Africa. Per lavoro accompagnavano le comitive turistiche nei safari.  L’ambasciata italiana di Harare è in contatto con la famiglia delle due vittime per fornire tutta l’assistenza necessaria. “Fare piena luce su quanto accaduto”. “La mia più sentita vicinanza e solidarietà ai cari e ai familiari delle due vittime italiane, di origine di Padova, scomparse oggi in circostanze tutt’ora da chiarire  in Zimbabwe. Mi auguro che il governo e la Farnesina giungano quanto prima a fare luce su una vicenda dai contorni opachi e in merito alla quale il mio impegno resterà vigile ed altissimo”. Lo dichiara il vicesegretario nazionale vicario dell’Udc Antonio De Poli. Queste due morti sembrano non aver scosso,invece, gli animalisti italiani. Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani Onlus. «Nello Zimbabwe da anni, purtroppo, per far fronte alla crisi economica, cacciatori assassini europei ed americani pagano circa 500 euro al giorno per uccidere, legalmente, animali protetti in altre zone ed in via di estinzione.