giovedì, Aprile 25, 2024
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Allegri si racconta a ‘Tuttosport’: ecco la mia formula vincente e i retroscena del mondo Juve

L’edizione odierna di ‘Tuttosport’ ha proposto un’intervista esclusiva all’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, intervista nella quale si sono toccati vari argomenti, dalla strategia vincente al modulo di gioco, fino ai retroscena di mercato che hanno coinvolto i suoi calciatori. Il tecnico bianconero ha analizzato a fondo il momento della sua Juventus, ribadendo l’importanza nel raggiungere il sesto scudetto consecutivo, impresa che mette i brividi solo a pensarla, dato che nessuno, nei quattro maggiori campionati europei (Inghilterra, Spagna, Germania e Italia), c’è mai riuscito. Allegri ha dimostrato di conoscere il valore del tempo, c’è un tempo per parlare, per gioire, per essere criticati e per dimostrare il valore assoluto, ma soprattutto c’è un tempo per vincere e lo ha dimostrato nella scorsa stagione compiendo una rimonta straordinaria. Allegri ha ideato una nuova formula che si basa sulle tre ‘C’: carisma, conoscenza, confronto. Doti che eliminano ogni futile forma di antagonismo. Nella seconda parte dell’intervista c’è poi spazio per parlare del modulo e dei giocatori, ecco le parole del tecnico:

Sul modulo e sul trequartista-Il mio trequartista è sempre stato un giocatore atipico. A Cagliari avevo Cossu, al Milan Boateng. Con Higuain devi giocare con due trequartisti, non con uno. Pjanic trequartista? E’ una soluzione. Miralem va protetto e, come ha dimostrato contro il Chievo, si trova meglio da mezzala con un esterno che gli copre il campo”.

Retroscena su Higuain e Mandzukic “A fine campionato scorso ci siamo confrontati con la società e ci siamo detti: ‘Il giocatore da prendere per rinforzare la squadra è Higuain’. Garantisce gol, è un attaccante di spessore e dimostra sempre grande disponibilità. La società è stata bravaMandzukic sta giocando e come lo scorso anno ha iniziato a segnare a novembre. Al Bayern o al Real la situazione è uguale, l’unica alternativa per lui sarebbe stata scendere di livello. O se ne andava in un club tipo il Southampton, o capiva che era meglio restare. Ha capito”.

Su Pogba e Pjaca- “Abbiamo ottimi rapporti, anche se con me perdeva sia a calcio che a basket. Paul il mio cucciolo? Ne ho avuti tanti: Matri, Robinho… Qui alla Juve pensano che i miei figliocci siano Khedira e Mandzukic perché ho concesso loro qualche giorno di riposo. Pjaca sarà lo juventino del 2017”.

Su Rugani- “Quando lo elogiavano perché non prendeva ammonizioni, io gli ho detto: ‘Non capisce niente nessuno, tu devi dare legnate da buttare la gente fuori dallo stadio’. Ora è un giocatore importante, cresciuto sia sul piano fisico che dal punto di vista mentale e tecnico. E’ il futuro della Juventus e, con Romagnoli, della Nazionale”.

Bilancio della stagione e paragoni europei- “A noi questo periodo serve per costruire la Primavera. Non si può sempre vincere 3-0. Giocare al 50% non basterà per riconquistare lo Scudetto. La Juventus è la Juventus, il Barcellona è il Barcellona ed il Bayern Monaco è il Bayern Monaco. Ognuno ha una sua tradizione e una sua cultura. La Juve ha vinto tanto perché possiede una sua cultura del lavoro. Noi italiani dobbiamo lavorare sui nostri pregi, la tattica e la ‘furbizia’. Siamo più svegli degli altri”.

Nicola Borretti
Nicola Borretti
Classe 1995. Giornalista pubblicista. Laureato in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione. Collaboro con Dailynews24.it, mi occupo di cronaca, attualità e sport
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