Forse quello che fa più male dopo un fallimento non è tanto e solo la fine di una storia, ma il rinnegamento e la cancellazione del passato. Come se tutto quello che c’è stato non fosse mai esistito.
Ed è quello che sta capitando al Parma. Dopo il campionato scorso, il ridicolo e più mediatico che altro tira e molla sul salvataggio della società, il fallimento e l’obbligo di ripartire dalla Serie D, ora anche la gloriosa storia è messa in vendita.
I curatori fallimentari del vecchio Parma, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, hanno pubblicato […] la lista di tutto il materiale che apparteneva alla storica società che ora può essere comprato. In vendita anche il marchio del club e tutti i trofei vinti: le due Coppe Italia, la Supercoppa italiana, quella europea, due Coppe Uefa, e la Coppa delle Coppe. [Fonte: AdnKronos]
I trofei vinti dal Parma che fu, di un calcio che fu e che, per quanto suoni banale, oggi non c’è più. Così come non sarà più possibile, forse, ammirare questi trofei, perché finiranno in mano di qualche annoiato privato. L’unica soluzione sarebbe che la nuova società, il comune, o chi per loro, acquistassero l’intero patrimonio, lo conservassero, e lo consegnassero alla città e alla storia del calcio. Ma solo le favole finiscono bene.
