In Germania le elezioni del Bundestag, la camera bassa della repubblica federale, si chiudono con la vittoria della CDU della cancelliera Angela Merkel che, pur perdendo l’8% dei voti rispetto alle precedenti politiche, verosimilmente vedrà confermato il proprio mandato per la quarta volta consecutiva. Eppure, la vittoria si dimostra tale solo a metà, poiché Martin Schulz, leader dei socialdemocratici (arrivati secondi, con appena il 21% delle preferenze), si è dichiarato indisponibile a riformare la Große Koalition con la rivale. Rimane, così, in sospeso la possibilità di formare un governo. E se da un lato nel paese si pensa ad una cosiddetta alleanza con verdi e liberali (alleanza chiamata “giamaicana”, dai colori dei partiti che ne farebbero parte), dall’altro lato si fa strada la preoccupazione per il risultato del partito di estrema destra AfD, accreditato della terza posizione, col 13%, e di ben 80 deputati, triplicando così il risultato della precedente tornata elettorale e riuscendo, per la prima volta, a portare in parlamento una formazione politica che si colloca a destra della CDU.
Nel discorso seguito alla pubblicazione dei primi risultati, molti sono stati i temi trattati da Angela Merkel. La cancelliera ha esortato Martin Schulz a compiere una scelta di responsabilità e a non interrompere l’esperienza della Große Koalition, per far sì che la Germania continui ad avere un governo stabile, in questi tempi di sfide difficili. Inoltre, la Bundeskanzlerin Merkel si è detta decisa a recuperare i voti che il suo partito ha perso a destra, affermando di essere pronta ad affrontare le sfide dell’immigrazione illegale e della sicurezza interna. Riferendosi agli elettori dell’AfD, la cui leader Alice Weidel ha promesso come prima iniziativa una commissione d’inchiesta sull’immigrazione, Merkel ha dichiarato: “Vogliamo risolvere i loro problemi e le loro paure, soprattutto con una buona politica“.
Sei i partiti a superare la Sperrklausel (soglia di sbarramento) del 5%: CDU, SPD, AfD, FDP, Grünen e Linke.
