venerdì, Aprile 19, 2024
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Barça strapazzato dal PSG 4-0: Luis Enrique al capolinea?

Questa mattina tutta la stampa sportiva mondiale si è svegliata celebrando i “funerali” del Barcellona, che ieri sera è stato sonoramente sconfitto dal PSG per 4-0 al Parco dei Principi nell’andata degli Ottavi di Finale della Champions League grazie alle reti di Di María (doppietta), Draxler e Cavani. Neanche un goal fuori casa segnato dai blaugrana, il che compromette sensibilmente le speranze per il ritorno che sono pressoché minime, specie per come è andato il primo round di questa sfida. In Spagna la maggior parte punta il dito contro l‘allenatore Luis Enrique, che di certo ha le sue colpe. Ieri però non c’è proprio stata partita e il Barça sembra non aver partecipato alla contesa ed è stato travolto dai parigini che hanno fatto la partita perfetta.

BARÇA ALLO SBANDO – Uno dei punti deboli della squadra, da inizio stagione, è che quando c’è in campo la MSN poi è difficile migliorare le cose a partita in corso perché non c’è un sostituto di livello: di fatti ieri Paco Alcácer non è stato minimamente considerato. La superiorità del PSG si è verificata a tutti livelli: intensità, corsa, tecnica, tattica e soprattutto gli occhi della tigre, che sono mancati ai culé. Sin dai primi minuti i ragazzi di Unai Emery hanno attuato un pressing asfissiante che ha costretto per ben due volte Ter Stegen a dover spazzare il pallone: fatto più unico che raro. Era già un primo segno, poi è arrivato ben presto il vantaggio francese ad opera di Di María su punizione che scavalca Luis Suárez in barriera e beffa Ter Stegen con una traiettoria non del tutto angolata sulla quale il tedesco magari potrebbe aver fatto qualcosa in più, con il solo alibi di non aver visto partire il pallone. Unica azione pericolosa nei novanta minuti è stata quella di André Gomes, che lanciato a tu per tu con un grande passaggio tagliante di Neymar, si è fatto ipnotizzare da Trapp. Poi un legno di testa di Umtiti quando la qualificazione era già stata compromessa.

LUIS ENRIQUE INFURIATO – Dopo il 3-0 davvero l’allenatore asturiano non sapeva più che pesci prendere e si limitava a guardare la partita senza sapere cosa migliorare. Finora non abbiamo fatto nomi di giocatori parigini degni di nota perché ieri hanno giocato praticamente tutti da 8: oltre ai tre attaccanti che sono andati in goal, monumentali sono state anche le prestazioni dei due interditori Rabiot e Verratti, che ancora una volta ha fatto vedere di essere pronto, anzi prontissimo! Una delle scelte che più viene contestata all’ex allenatore della Roma è stata quella di schierare André Gomes dal primo minuto e non Rakitic. Il portoghese è risultato impalpabile e non ha inciso praticamente mai. E quando anche Iniesta e Messi sono in giornata no, con l’argentino che perde il pallone nell’azione del 2-0 PSG, allora l’ecatombe è assicurata. A fine partita Luis Enrique si è anche reso protagonista di uno spiacevole episodio nelle interviste post-partita attaccando, abbastanza ingiustamente, il giornalista di TV3 (la televisione autonomica della Catalogna) Jordi Grau, per, a suo avviso, “avergli fatto le domande con un certo tono irrisorio che non usa quando invece il Barcellona vince“. Dopo l’intervista, addirittura alcuni uomini del Barça hanno dovuto trattenere Luis Enrique che era andato su tutte le furie, nonostante Jordi Grau stesse già raccontando ai suoi telespettatori di quanto successo. Probabilmente l’asturiano ieri era ben consapevole di essersi giocato la stagione con questa partita e al 90% anche la panchina: tre catalani su quattro (se non di più) infatti parlano di “fine ciclo”, con una stagione che si concluderà con la sola vittoria della Copa del Rey (finale contro l’Alavés), eliminazione agli ottavi di finale in Champions (percentuali di qualificazione che viaggiano intorno al 5-10% per essere ottimisti) e secondo posto nella Liga (con il Real primo virtualmente a +7 dai blaugrana).

Walter Molino
Walter Molino
Laureato in Mediazione Linguistica e Culturale (Spagnolo, Portoghese e Catalano) all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", appassionato di calcio e basket.
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