Si è concluso l’incubo dell’cannibale di Salerno. Lino Renzi nell’estate del 2014, uccise la madre, la tagliò a pezzetti e la mise a cuocere in pentola. Gli agenti irruppero in casa proprio mentre avveniva la preparazione del “banchetto”. Fu lo stesso Renzi a confessare l’omicidio: “Volevo distruggerla e poi ricostruirla”. Rimangono oscure le cause dell’omicidio, forse un litigio ha scatenato la tempesta. Una vera e propria storia dell’orrore, che, fortunatamente, oggi si chiude: Renzi è stato assolto dall’accusa di omicidi per infermità mentale. Per Antonello Crisci, docente universitario di psichiatria e perito del Tribunale, l’uomo è totalmente infermo e socialmente pericoloso. Renzi, inoltre, non è in grado di sostenere alcun grado di giudizio. L’omicida,comunque non tornerà il libertà ma vivrà in una residenza di sicurezza nell’Avellinese dove sarà sottoposto a terapia medica.