Sono ormai passati due giorni dalla decisione di Gigio donnarumma di non rinnovare il contratto con il Milan in scadenza nel 2018. I tifosi rossoneri si sono sentiti traditi da un giocatore che ha sempre giurato fedeltà alla squadra e inoltre si identifica nell’agente Raiola il responsabile di questa situazione. Infatti sono molteplici i giocatori gestiti da questo procuratore ad aver avuto situazioni simili, eccezione fatta per hamsik che si è staccato dal l’agente nel momento in cui voleva costringerlo ad abbandonare Napoli. A Donnarumma forse è mancato il coraggio di andargli contro e esprimendo il proprio desiderio. La personalità non gli è mancata di certo ieri sera quando a Cracovia, in occasione della partita dell’Italia u21, sono stati esposti degli striscioni contro di lui e gli sono stati lanciati dei finti soldi ma il giocatore è rimasto sempre impassibile.
Ieri sera a mezzanotte anche Raiola ha dato la sua versione sul caso, facendo trapelare che il rapporto con i rossoneri era diventato insostenibile. Queste le parole del procuratore: “: “Lui voleva restare, ma la frase di Mirabelli ‘o firmi o non giochi’ lo ha colpito. Troppa fretta, troppe pressioni.” Il procuratore ha poi continuato: “Mi prendo io tutte le colpe, ma lascino in pace Gigio. Sono arrivate addirittura minacce di morte alla sua famiglia, è incredibile”.
Sulla questione si era già espresso Mirabelli, che aveva dichiarato Donnarumma incedibile e garantito che sarebbe rimasto fino alla fine del contratto. Sulla titolarità o meno del giocatore, il dt ha detto che spetterà a Montella la decisione sul giocatore. Questa mattina si è espresso anche Fassone, affermando che in caso di un dietro-front le porte per Gigio restano aperte, anche se a detta del ds milanista il giocatore e Raiola cercano altro.