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Chiamami col tuo nome: l’essenza dell’amore per le cose belle

Call me by your name (Chiamami col tuo nome): il regista italiano Luca Guadagnino si guadagna la candidatura agli Oscar come miglior film attraverso una pellicola che arriva dritta al cuore…SPOILER

Call me by you name (Chiamami col tuo nome) è un film del 2017 diretto dal regista italiano Luca Guadagnino e la cui sceneggiatura è stata scritta da James Ivory. Questa pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo “Chiamami col tuo nome” di Andrè Aciman ed è il terzo ed ultimo film che chiude la “trilogia del desiderio” del regista, dopo Io sono l’amore (2009) e A Bigger Splash (2015).

I due protagonisti del film sono interpretati da Timothée Chalamet (Elio) e Armie Hammer (Oliver) fanno parte del cast anche Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel e Victoire Du Bois.

La pellicola è stato presentata in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 22 gennaio 2017 ed ha ricevuto ottime critiche e molti consensi. Ha inoltre ottenuto tre candidature ai Golden Globe 2018, come miglior film, miglior attore, miglior attore protagonista (Chalamet) e miglior attore non protagonista (Hammer) e quattro candidature ai premi Oscar 2018, come miglior film, miglior attore protagonista (Chalamet), miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone (Mystery of Love), la cerimonia si terrà iò 4 marzo 2018.

La storia viene ambientata in estate, nel 1983. Ci troviamo a Crema, in Lombardia, ed è in questa città che in una villa di tutto rispetto troviamo il professor Perlman (Michael Stuhlbarg), sua moglie Annella (Amira Casar), e il figlio 17enne Elio. È una famiglia di persone colte che parlano diverse lingue e amanti della cultura. La routine quotidiana viene smossa dall’arrivo di Oliver, il dottorando di turno che il padre di Elio ospiterà per sei settimane nel periodo estivo. Oliver non tarda a suscitare l’interesse di tutti, non è il solito ragazzo studioso e noioso appassionato di lettere antiche e archeologia, ma è un ragazzo di bell’aspetto e carismatico. Il primo ad accorgersi di lui è proprio Elio, il quale piano piano comincia ad aprirsi a questo nuovo e travolgente sentimento che è l’amore, un amore non convenzionale.

Sono riuscita a vedere questo film in lingua originale, e non mentirò se dico che le aspettative erano molto molto alte e Guadagnino non mi ha deluso.

La bellezza di questa pellicola, non risiede tanto nella storia d’amore omosessuale o nella scoperta della sessualità, ma il cuore del film è proprio l’amore per un altro essere umano, per la famiglia, per l’arte, per la conoscenza, la musica…l’amore per le cose belle.

Il rapporto tra Oliver e Elio cresce anche grazie alla stimolazione mentale che l’uno esercita sull’altro, il quale favorisce anche poi la rispettiva attrazione sessuale.

Un altro momento che mi ha colpito ed emozionato particolarmente è il discorso che il padre fa ad Elio, dopo che Oliver ritorna in America. È il tipo di discorso che qualunque figlio vorrebbe ascoltare dal proprio padre, soprattutto in un momento così delicato e triste. Tocca il cuore e l’anima.

Ma, e soprattutto, lo scopo di questo film meraviglioso è il riuscire a trasmettere l’amore e l’essere innamorati vivendo una storia così potente e travolgente tanto da far immedesimare lo spettatore stesso, indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Un film che fa riflettere, che trasporta, oscurando qualsiasi pregiudizio.

 

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