martedì, Aprile 16, 2024
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Chiara Dello Iacovo, un’anima nobile

Garbata, genuina, sensibile, gentile introspettiva. Questi sono solo alcuni aggettivi che descrivono il meraviglioso mondo di Chiara Dello Iacovo. Ventuno anni, ma una verde maturità che la contraddistingue. Premio Mia Martini artisti emergenti. Interpreta il suo universo attraverso le canzoni, ma nella realtà è molto vera e quello che ti arriva dopo cinque minuti di conversazione è la nobiltà dei suoi sentimenti. Ho intervistato Chiara al telefono mentre era in treno, e nonostante la sua antipatia verso il telefono, e pure la mia, siamo riuscite a parlare. Questo è più o meno quanto ci siamo dette:

 Ciao Chiara , rompiamo subito il ghiaccio parlami del tuo Appena sveglia  tour

Sono contenta, è andato bene. Emotivamente  è stato meglio  via via che le date avanzavano, ma ho anche io acquistato maggiore sicurezza, ho suonato molto in acustico e questo mi ha dato modo di trovarmi sempre più a mio agio

Allora Chiara, il grande pubblico, il vasto pubblico ti ha conosciuta a SANREMO GIOVANI con INTROVERSO. Ma tu esisti artisticamente, eccome se esisti, da molto prima. Uno dei tuoi momenti artistici importanti è stato quando hai cominciato a conoscere il cantautorato italiano. Hai detto che è successo ascoltando Maddalena di Mannarino, momento in cui  hai inizialmente  provato fastidio perché aveva qualcosa di te. Cosa?

La canzone di Mannarino aveva un misto di emozioni e sensazioni che non avevo trovato nei miei ascolti precedenti. Mi ha messo a confronto con degli aspetti che fino a quel momento non avevo nemmeno valutato, ha messo in discussione diverse cose e soprattutto ho cominciato a valutare o meglio a riconsiderare degli aspetti diversi di Dio e della mia religiosità. Scoprire Mannarino è stato Illuminante anche nella scoperta verso la canzone italiana perché da lì sono passata poi a De Gregori , De Andrè e a tutti i cantautori più bravi.

E quindi Chiara qual è il tuo rapporto con Dio?

Allora devi sapere che io in terza liceo ero agnostica avevo deciso che Dio era un’entità che c’era qualcosa nell’universo che ci regolava. Da lì sono partite delle mie domande.Ultimamente mi sono appassionata tra le altre cose, all’ebraismo. Trovo infatti che l’ebraismo sia molto aderente all’antico testamento, leale e soprattutto discreto.

Interpretazioni Magistrali: GIUDIZI UNIVERSALI, FANGO, RIMMEL , TI REGALERO’ UNA ROSA (TRA L’ALTRO FATTA ANCHE CON Simone Cristicchi a Musicultura), COSTRUIRE, dove hai dimostrato che oltre ad avere una voce, sei di più: un’interprete, “un’attrice della canzone”. E poi scopro che hai studiato recitazione.

Allora dire che ho fatto recitazione è un parolone. Diciamo che ho fatto un corso di teatro e ogni anno a settembre penso di fare l’accademia di teatro ma alla fine poi un po’ per impegni vari, e poi perché voglio concentrarmi in questo momento solo sulla musica, alla fine non lo faccio. Ma è una forma artistica che amo molto. L’interpretare la canzone come dici tu, è una mia volontà di dare la mia prospettiva di quella canzone, un’altra prospettiva oltre a quella che chi mi ascolta sicuramente già elabora. Cioè voglio dare una chiave alla canzone, e accompagnare la canzone stessa vestirla in qualche modo di un valore aggiunto

Se dovessi descriverti ti descriverei Leggera ma non leggera per intendere poco consistente anzi, leggera per esprimere di te lo stesso concetto che Italo Calvino esprimeva sulla leggerezza e cioè una sottrazione di peso soprattutto nei confronti della pesantezza del mondo che può essere sconfitta solo con il suo contrario.

Tu come ti vedi invece?

Questa cosa della leggerezza me l’hanno detta in tanti. Non lo so in realtà. Vivo periodi o anche momenti di ambiguità dentro me stessa che tutti vivono, quindi contraddizioni si, dubbi sì, ma poi ho scoperto di essere ironica ed è l’ironia stessa a sdrammatizzarmi . Questa cosa mi fa fare un passo avanti e uscire da quel momento da quello stato. E forse anche perché ho letto così tanti libri di Gianni Rodari da piccola che qualcosa mi è rimasto. Ho recuperato un approccio ludico verso le cose. A 17 anni quando cantavo volevo a tutti i costi essere presa sul serio; oggi invece a volte sembra quasi che io non mi prenda troppo sul serio mentre gli altri si.

Chiara Dello Iacovo
Chiara Dello Iacovo

Qualcuno pensa di te che sei lontana dalla realtà, io ti vedo invece molto terrena nel senso più metafisico del termine. Sei talmente connessa in maniera così spontanea e serena che puoi sembrare una “svalvolata”. Invece secondo me i disconnessi sono le persone che quotidianamente subiscono la frenesia dell’oggi, che credono che la realtà sia fatta solo di cose effimere. Può sembrare retorica ma è così. Ed è un po’ quello che tu canti in Soldatino. In alcune interviste ha detto che hai cominciato a scrivere in inglese in Italia, e poi sei stata 6 mesi in America e li scrivevi in italiano. Questo per me ha un senso, e non mi sembra una contraddizione anzi mi sembra un normalissimo processo di consapevolezza.

Tu invece ti ritieni contraddittoria?

Sì, ma la mia interiorità è pero un continuo agire verso una ricezione costante e questa dualità fa in modo che nel momento in cui mi perdo poi mi fermo capisco che devo uscire e risolvere. E quindi per risponderti contraddizione sì, ma tendo subito a scioglierla a risolverla

Spiega anche a me perché Sanremo Big no.

Perché non avrebbe senso. Non mi sento di portare qualcosa di diverso da quello che ho portato sei mesi fa. Voglio crescere e per crescere devo essere libera di esprimermi con tutti i rischi che ne conseguono ovviamente. Sento di dover stare lontano dai meccanismi televisivi, poiché l’associazione con i talent o con manifestazioni è istantanea.

In questo periodo mi ero poi un po’ persa, non riuscivo a scrivere. Ho capito che il mio era un problema di Ego. Ho cercato di fare introspezione. Mi sono trovata nella frenesia della popolarità e anche se io non sono particolarmente seducibile da questo punto di vista, il rischio di toccare il fondo c’era. Mi son chiesta se era giusto quello che stavo facendo. La popolarità implica il fatto di venire a contatto con tantissime persone e inevitabilmente, ad un certo punto devi diventare impermeabile. E quindi ho fatto luce soprattutto nei pensieri.

Il prossimo disco?

Il prossimo disco ci sarà e sarà proprio il frutto di questa autoanalisi. Non avevo mai pensato di parlare di me nelle canzoni, perché non ritenevo che potesse interessare alle persone. E poi invece mi hanno consigliato di farlo. E mi son detta che forse avevano ragione, posso farlo. Libera da condizionamenti, da catenacci riesci a dire qualcosa di te che forse diventa anche qualcosa degli altri.

Chiara cosa leggi?

Ti dico gli ultimi due libri che ho letto: Eccomi di Foer Jonathan SafranSvegliamoci pure ad un’ora decente di Joshua Ferris .Mi piace moltissimo Erri De Luca

Fai sport?

Lo sport mi piace moltissimo, ho sempre fatto sport. Dopo il liceo avevo cominciato a fare circo e mi piaceva moltissimo. Poi chiaramente un po’ di impegni mi hanno costretto ad abbandonare. Amo lo sport nel senso più puro del termine. Lo sport che mi fa stare bene con me stessa e non finalizzato a scolpirmi il corpo. Se mi dici fai le capriole perché sono frutto per esempio di una coreografia, mi alleno per farle al meglio. Se devo farle per avere gli addominali scolpiti assolutamente no.

Chiara, mi interessa moltissimo la tua dichiarazione di Jovanotti come un’entità a sé che vuol dire?

Allora ho risposto a questa domanda parlando di sessualità. Ti spiego. Innanzitutto devi sapere che prima di The Voice, quindi prima di settembre 2015 io ero impazzita per Jovanotti. Sono andata a recuperare tutti i suoi dischi a partire da Gimme Five. Jovanotti mi piace perché potrebbe essere maschio o femmina, quello che ti arriva è l’energia, è il suo mondo. Le sue performances non sono identificabili con sensualità o sessualità, sono eteree, e questo mi piace moltissimo.

Ecco anche io non mi sento ancora proiettata verso l’idea di dare di me sul palco anche la mia parte femminile. Almeno per il momento è così. Sento di poter dare solo una parte di me. Poi se nella mia crescita verrà fuori la sensualità va benissimo. Ma al momento è così.

Questa domanda è una curiosità di mia figlia di 9 anni che è una tua grandissima fan e ti ha vista nel video di Irrisolti con i capelli più lunghi e vorrebbe che tu li facessi crescere. Nonostante invece io pensi che stai benissimo perché ti fa molto Demi Moore in Ghost.

(Chiara ride) Rido perché questa cosa che somiglio a Demi Moore in Ghost me l’ha detta anche mio padre. Allora i capelli li ho fatti ricrescere e sono pressappoco così, a caschetto.

 

Saluto Chiara e la ringrazio per questa bella chiacchierata, promettendo di risentirci magari più avanti quando uscirà il nuovo disco e quando avrà anche lei voglia di scambiare qualche parola, raccontarci del suo magnifico mondo interiore.

 

Ivana Di Giacomo

 

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