giovedì, Aprile 25, 2024
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Comunicazione e terrorismo

I social media sono per molti strumento d’informazione. Per molti ma non per tutti. Alcuni , infatti , sono scettici riguardo la veridicità delle notizie diffuse. Ma pochi utilizzano i media e – al passo coi tempi- i social per mettere in atto una vera e propria propaganda. Quando però a metterla in atto è un gruppo di terroristi non si può lasciar correre. Sin da sempre molti attentatori hanno utilizzato la TV per diffondere i proprio messaggi. Ma , così come sostiene Eugenio Dacrena , il rapporto tra terrorismo e comunicazione è cambiato. Ora i loro messaggi e la loro ” propaganda del terrore” hanno invaso il web attraverso video-messaggi, post e immagini diffusi dai vari social network. Ed ecco che , in questo modo, cercano di contrastare anche le campagne di solidarietà verso i popoli vittima di attacchi terroristici , così come successo pochi giorni fa: dopo l’attacco parigino da parte dei ribelli siriani il popolo virtuale non ha perso tempo per esprimere solidarietà verso la Francia. E così , come di riflesso, molti sostenitori dell’Isis e della filosofia ” uccidere gli infedeli in nome di Allah” hanno pubblicato post di odio e soddisfazione sui principali portali social. Tutto ciò conferma che il web è il riflesso della quotidianità. Ma riusciranno a conquistare anche i media?

 

Federica Verdoliva
Federica Verdoliva
Voglio raccontare al mondo la verità. Voglio scrivere di tutte quelle cose che vengono nascoste. Voglio essere la voce di qualcuno. Voglio che la gente si accorga che quello che vede non è sempre realtà.
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