venerdì, Marzo 29, 2024
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Storica decisione della Corte Suprema di Taiwan: proibire i matrimoni gay è incostituzionale

In una sentenza storica, la prima di questo genere in Asia, la Corte Suprema di Taiwan ha dichiarato incostituzionale la legge taiwanese, che proibisce i matrimoni gay. I quattordici giudici hanno ordinato alle autorità di emendare l’attuale codice civile, per far sì che anche le coppie dello stesso sesso possano convolare a nozze. Il parlamento taiwanese, lo Yuan, dovrà introdurre una specifica legislazione entro e non oltre i due anni, altrimenti le coppie omosessuali potranno, allo scadere di questi, comunque registrare il proprio matrimonio e sposarsi, godendo così degli stessi diritti delle coppie eterosessuali.

Dopo anni di campagna a favore dei matrimoni gay, condotta dalle locali associazioni LGBT, la Corte Suprema ha accettato, in fine, di decidere sul caso il 24 Marzo di quest’anno. E’ stato l’attivista per i diritti gay Chi Chia-wei, di 59 anni, a portare il caso davanti alla massima autorità giurisdizionale del paese. Sposato con un uomo, egli dopo aver cercato invano di far registrare il proprio matrimonio all’interno dell’isola, ha adito alla Corte per chiedere se la legge non violasse la costituzione. Ed anche il Dipartimento per gli Affari Civili di Taipei (capitale di Taiwan) aveva inoltrato simile richiesta, per un interpretazione costituzionale del problema, dopo aver ricevuto numerose richieste di matrimoni gay, a seguito del caso del signor Chi.

Il dibattito sulla legalizzazione dei matrimoni gay dura sull’isola da oltre 14 anni, quando il governo ne propose l’implementazione nel 2003. Ma solo a fine Dicembre 2016 in parlamento è stata presentata una proposta di legge, che ha superato una prima votazione (ne servono altre due), e che ha avuto anche l’endorsement della neoeletta presidente Tsai-Ing-wen. E’ da credere, adesso, che la strada sia spianata per l’iter legislativo. I recenti sondaggi, hanno mostrato come la società taiwanese sia favorevole al matrimonio egualitario, anche se le minoranze tradizionaliste e religiose (soprattutto di componente cristiana) hanno fatto sentire la propria voce con forza, aumentando i propri consensi, via via che l’uguaglianza diveniva sempre più verosimile.

La sentenza della Corte Suprema di Taiwan è storica. E’ infatti il primo paese asiatico a riconoscere un tale diritto. E le associazioni LGBT sperano che questo possa fare da sprone anche per altri paesi dell’aerea.