giovedì, Aprile 25, 2024
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È quasi NBA, analisi della Southwest Division

Si conclude il nostro percorso di analisi prestagionali dell’NBA con quella che, sulla carta, è l’unica Division in cui tutte le franchigie sono in lizza per un posto ai Playoffs. Gli Houston Rockets e i San Antonio Spurs, candidate all’anello; i Memphis Grizzlies alla caccia del salto di qualità definitivo; i Dallas Mavericks che, nonostante abbiano cambiato molto, restano una squadra ostica per chiunque;  i New Orleans Pelicans, che hanno l’obiettivo di migliorare il record della passata stagione.

 

Houston Rockets (56-26): Quando nella offseason 2014 i Rockets firmarono Dwight Howard si prospettavano due possibili scenari: o lo snaturamento del gioco imposto da Kevin McHale ai suoi ragazzi o un ruolo marginale per il centro nativo di Atlanta. Dopo un anno le statistiche ci dicono: Rockets primi per percentuale nel tiro da tre, secondi per fast break points e points in the paint. Ciò significa che nessun aspetto del gioco è stato trascurato e si è creato un mix perfetto tra vecchi e nuovi meccanismi. Con l’arrivo di Ty Lawson al Toyota Center ci saranno diverse conseguenze. Innanzitutto Patrick Beverly dovrà incidere da sesto uomo; inoltre, James Harden (27.4 punti, 7 assist e 5.7 rimbalzi di media a partita e un test a testa con Curry per il titolo di MVP dello scorso anno) agirà meno con la palla in mano, e questo potrà ridurre sia i suoi turnovers che quelli di Ty Lawsom, in quanto le due guardie nella passata stagione erano gli unici centri di riferimento nel gioco delle rispettive squadre. Perdita rilevante sotto canestro, infatti Josh Smith ha deciso di lasciare il Texas. Nella scorso secondo turno dei Playoffs, vi è stata la clamorosa rimonta contro i Clippers che ha portato i Rockets ad affrontare i Golden State Warriors. Una sconfitta in finale di Conference, per una squadra che sicuramente proverà, e potrà, fare di meglio nell’imminente futuro.

 

Out: Joey Dorsey al Galatasaray; Nick Johnson a Denver; Kostas Papanikolaou rilasciato dai Nuggets; Pablo Prigioni e Josh Smith ai Clippers;

 

In: Sam Dekker diciottesima scelta assoluta e Harrell Montreal trentaduesima scelta al secondo giro del draft 2015; Arsalan Kazemi dai Chongqing Sharing Dragons; Ty Lawson dai Nuggets; Marcus Thornton dai Suns.

 

Starters: Lawson, Harden, Ariza, Jones, Howard.

 

Memphis Grizzlies (55-27): A Memphis, tranne per l’arrivo di Matt Barnes che contenderà il posto nel quintetto base a Tony Allen, il roster è lo stesso dello scorso anno. Una buona coppia di guardie, una serie di giocatori solidi che escono dalla panchina, e uno dei migliori, se non il migliore, tandem di numeri 4 e 5. Marc Gasol (17.4 punti e 7.8 rimbalzi a partita) e Zach Randolph (16 punti e 10.5 rimbalzi a partita con 38 doppie doppie a referto in stagione) hanno sempre dimostrato di dominare nella regular season, ma hanno sempre fallito quel salto di qualità necessario per arrivare alle Finals, quando tutti gli avversari che si incontrano provengono da un altro pianeta.

 

Out: Nich Calathes al Panathinaikos; Kosta Koufos a Sacramento; Jon Leuer a Phoenix;

 

In: Matt Barnes dai Clippers; Ryan Hollis dai Kings; Jones Lazeric dallo Szolnoki Olaj; Jarell Martin venticinquesima scelta del draft 2015; Alex Stephenson dall’Istanbul BB; Brandan Wright dai Suns.

 

Starters: Conley, Lee, Allen, Randolph, M.Gasol.

 

San Antonio Spurs (55-27): Sulle sponde del San Antonio River si terrà, probabilmente, the last Rodeo. L’ultima possibilità per Gregg Popovich, Tim Duncan e Manu Ginobili di aggiungere in bacheca un altro Larry O’Brien Trophy. Ad aiutarli, vi sarà anche LaMarcus Aldridge. Considerato uno delle top power forward della lega, con 23.4 punti e 10.2 rimbalzi di media e 39 doppie doppie totali nella passata stagione, sono tante le aspettative create intorno a lui. In Texas arriva anche David West, il quale, pur di servire alla corte di Pop, ha deciso di rinunciare a un contratto molto oneroso offertogli dai Pacers. Un’altra dimostrazione di come gli Spurs sono una meta ambita per la grande organizzazione e professionalità degli addetti ai lavori. La sete di vendetta è tanta dopo l’eliminazione al primo turno nello scorso anno ad opera dei Clippers. Kawhai Leonard, MVP delle Finals 2014, nello scorso hanno non ha inciso come ci si aspettava; sarà quindi interessante seguire la sua evoluzione cestistica.

 

Out: Jeff Ayres ad oggi ancora free agent; Aron Baynes a Detroit; Marco Belinelli a Sacramento; Cory Joseph a Toronto; Tiago Splitter ad Atlanta.

 

In: LaMarcus Aldridge dai Trail Blazers; Rasual Butler dai Wizards; Boban Marjanović dal Crvena Zvedzva; Ray Mccollum dai Kings; David West dai Pacers.

 

Starters: Parker, Green, Leonard, Aldridge, Duncan.

 

Dallas Mavericks (50-32): La preseason dei Mavs non può essere una cartina di tornasole di quanto lontano può arrivare questa squadra nella prossima stagione. Praticamente out tutto il quintetto titolare per infortuni e fastidi fisici, vi è stato spazio per le riserve e i rookies. Anche per questo, all’American Airlines Center si dovrà aspettare almeno fino a Dicembre per vedere un buon gioco. Wesley Matthews, importante colpo nella free agency estiva, sarà probabilmente pronto per la prima palla a due dell’anno. Sicuramente uno dei più forti giocatori per precisione nel tiro da tre e abilità difensive, grazie soprattutto alla sua tenacia, potrebbe essere la nuova anima della franchigia. Nel ruolo di play maker, per sostituire il deludente Rajon Rondo passato ai Kings, agirà Deron Williams. Dopo la assurda vicenda De Andre Jordan, che, per i pochi che non lo ricordassero, era praticamente un nuovo giocatore dei Mavericks prima di venir meno alla parola data, sopperiranno sotto canestro alla assenza di Tyson Chander, Zaza Pachulia e un JaVale McGee da ritrovare. La stagione in quel di Dallas non potrà essere delle migliori, ma quando si è guidati dal tedesco con la maglia numero 41, tutto è possibile.

 

Out: Al-Farouq Aminu a Portland; Tyson Chandler a Phoenix; Monta Ellis a Indiana; Bernard James agli Shanghai Sharks; Richard Jefferson a Cleveland; Rajon Rondo a Sacramento; Amar’e Stoudemire a Miami.

 

In: Justin Anderson ventunesima scelta del draft 2015; Samuel Dalembert dai Knicks; Jeremy Evans dai Jazz; Wesley Matthews dai Trail Blazers; JaVale McGee dai 76ers; Salah Mejri dal Real Madrid; Zaza Pachulia dai Bucks; Deron Williams dai Nets.

 

Starters: Williams, Matthews, Parsons, Nowitzki, Pachulia.

 

New Orleans Pelicans (45-37): L’ottavo posto dello scorso anno è stato un traguardo importante per una squadra giovane come i Pelicans, soprattutto nella difficilissima Western Conference. Alvin Gentry, reduce dal titolo vinto con i Warriors come viceallenatore, sarà il nuovo head coach. In Louisiana sono arrivati quest’estate due giocatori di grande esperienza: Kendrick Perkins e Nate Robinson. Il loro contributo sarà sicuramente più incisivo nello spogliatoio che in campo, data l’età e le prestazioni delle ultime stagioni. A soli 22 anni, Anthony Davis ha firmato il 9 luglio una estensione contrattuale da 5 anni per un totale di 145 milioni di dollari. I suoi dati nell’ultimo anno sono semplicemente impressionanti: 24.4 punti, 10.2 rimbalzi, 2.9 stoppate e 1.5 palle rubate di media, con 42 doppie doppie totali. In molti credono che il nativo di Chicago possa già nella prossima stagione conquistare il titolo di MVP, poiché in estate ha lavorato tantissimo nel tiro da tre e ha acquistato 5.5 kg di muscoli. Una cosa è certa, the unibrow dominerà la lega per almeno un decennio.

 

Out: Toney Douglas a Indiana; Jimmer Fredette a San Antonio e poi rilasciato da questi ultimi ; Jeff Withey a Utah.

 

In: Chris Douglas-Jones; Alonzo Gee dai Nuggets; Bo McCalebb dal Bayern Monaco; Kendrick Perkins dai Cavaliers; Nate Robinson dai Clippers.

 

Starters: Evans, Gordon, Cunningham, Davis, Asik.

 

N.B: le destinazioni e le provenienze sono indicate dal netto della free agency.
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