giovedì, Marzo 28, 2024
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Esclusiva-Gianluca Monti:”Il Napoli è un quadro meraviglioso, bello vedere uno dalla gavetta come Sarri affermarsi”

Era stato uno dei pochissimi a difendere Sarri dopo le prime due partite. Esperto e competente, il giornalista de “la Gazzetta dello Sport” Gianluca Monti ha rilasciato un’intervista esclusiva alla nostra testata parlandoci del momento del Napoli e cosa è cambiato rispetto allo scorso anno.

Tu eri uno dei pochi giornalisti che difendeva Sarri anche quando gli altri lo attaccavano. Cosa provi adesso?
No, va beh, ma a prescindere da questo, c’è la soddisfazione di raccontare un bellissimo Napoli perché sinceramente quando le cose vanno in questo modo è un piacere innanzitutto guardare giocare la squadra e poi anche descriverne le gesta. Perché onestamente non ricordo un Napoli così bello: per certi aspetti il Napoli di Maradona era meraviglioso perché sapeva emozionarti come forse mai accaduto nella storia e mai più accadrà. Però questo, dal punto di vista estetico, è un quadro meraviglioso, addirittura per certi aspetti più bello di quello che era dipinto dalle mani di un grandissimo artista – che era certamente geniale – ma, ti ripeto, era meno geometrico rispetto a quello che in qualche modo viene dipinto da Sarri pur con dei punti di eccellenza come Higuain, per carità, però la mano dell’allenatore su questo quadro mi sembra molto evidente.

Il Napoli – l’anno scorso e anche qualche anno fa – queste partite le avrebbe probabilmente steccate: al di là del gioco e della tattica, cosa è effettivamente cambiato? Perché il Napoli adesso queste partite non le sbaglia più?
Secondo me la mentalità è cambiata. Ma la mentalità deriva dalla fiducia del progetto. Quando si crede fermamente in quello che ti dice l’allenatore probabilmente si fa quel salto di qualità definitivo: quello che al Napoli è mancato l’anno scorso e soprattutto la squadra era un po’ slegata rispetto al tecnico. Forse non si conosceva neanche il futuro dello stesso Benitez, però abbiamo – appunto – come tante volte nel momento in cui bisognava aiutarsi l’un l’altro, bisognava far fronte alle difficoltà del compagno o, comunque, vincere partite difficili come quella che poteva essere la partita di Frosinone ieri, il Napoli si scioglieva, si squagliava. È evidente che anche in questo il manico è fondamentale perché si vede che tra squadra e allenatore sembra quasi che l’una segua le direttive dell’altro e questo mi dà anche la possibilità di essere ottimista riguardo al futuro.

Gianluca, secondo te, si può davvero “bestemmiare”?
Si può pensare che il Napoli arrivi più lontano dove non si immaginava neanche il più ottimista dei tifosi. Perché poi se guardiamo l’inizio della stagione, onestamente tutti avremmo messo il Napoli dietro a Juve, Roma e probabilmente anche Inter. È evidente che, rispetto alla Roma soprattutto, il Napoli abbia fatto un grandissimo salto in avanti: le altre stanno mantenendo quelle che erano le aspettative di inizio stagione ma la vera sorpresa resta la squadra di Sarri anche se dopo 19 partite non puoi più parlare di una vera sorpresa.

Secondo te non potrebbe esserci pericolo: mettiamo per assurdo che il Napoli finisca secondo, visto che è stato accarezzato anche il primato non potrebbe esserci l’errore da parte dei tifosi di avere delusione? Cioè, hai assaggiato il dolce e poi te l’hanno tirato di mano: la gente potrebbe pensare, “Sarri ha fallito”?
Questa è una domanda che deve porsi la città. Cioè, secondo me è la domanda più giusta che oggi bisogna fare: bisogna portare lo stato delle cose a quella che è la realtà delle cose. Questo Napoli parte in un certo modo, parte dal mio punto di vista quarto della griglia quindi tutto quello che viene oltre il quarto posto, per me è tutto di guadagnato. Il fatto che tu stia in testa adesso, non vuol dire che devi essere necessariamente in testa a fine campionato, vuol dire che puoi essere in testa a fine campionato perché puoi giocartela fino in fondo. Però un conto è giocarsela e un conto è vincerla perché poi – specie in un campionato così equilibrato – dipende tutto da tanti piccoli fattori: ci può essere la casualità, ci può essere l’infortunio o la squalifica al momento meno opportuno, ci sono tante variabili però dal mio punto di vista tutto quello che il Napoli fa oltre il quarto posto è un di più. Cioè, fa quarto? Ha già fatto un buon campionato, sarei adesso ovviamente ancora più deluso se dovesse uscire dalle prime quattro.

Ormai è di dominio pubblico che il Milan era vicinissimo a Sarri, poi – per scelte anche non legate al carattere tecnico –  ha ripiegato su Mihajlovic e Sarri sta facendo un grande campionato così come Giampaolo nell’Empoli e tanti altri allenatori. Secondo te è la rivincita di chi ha fatto veramente la gavetta? 
Sì e no. Nel senso che innanzitutto il calcio è fatto di strani incroci. Io non credo Sarri era la prima scelta del Napoli. Chissà se il Napoli avesse preso Emery se le cose sarebbero andate allo stesso identico modo. Il calcio è pazzo in questo tipo di situazioni. Ci sono, secondo me, allenatori che fanno la gavetta che sono realmente bravi ma ci sono anche quelli – e non è il caso solo di Guardiola – che, magari, avendo una grande esperienza calcistica maturato sul campo con le scarpette ai piedi sono completamente in grado di calarsi in una nuova realtà. È vero tutto ed il contrario di tutto nel calcio però per chi magari, come me, viene dalla gavetta vedere uno che viene dalla gavetta come Sarri affermarsi è sicuramente una bella storia. Di quelle che in qualche modo fanno sembrare a tutti noi tutto possibile.

Esatto. E secondo me è anche una vittoria della meritocrazia…
Certamente. Perché ci sono anche casi di allenatori che non erano pronti a fare il salto dal campo alla panchina e l’hanno fatto soltanto per il nome che portavano da calciatori. Però io non amo generalizzare, nel senso che ci saranno tanti allenatori nelle categorie minori bravi come Sarri che avrebbero meritato una chanche. Però se poi non sono arrivati qualche motivo magari ci sarà e non è soltanto legato alle coincidenze. Quindi hai ragione: è una questione di meritocrazia poi però ci sta anche qualcuno che esce fuori dal campo e si siede in panchina sia così bravo da vincere tutto come è successo a Guardiola.

A parte Higuain che oggettivamente è un campionissimo se non un fenomeno, alcuni pensano che sia stato il ritorno di Reina a dare la scossa in più alla squadra. Secondo te, è davvero così importante Reina nello spogliatoio oppure anche senza Reina il Napoli avrebbe ottenuto questi risultati?
Tante volte si enfatizza la figura dell’uomo spogliatoio però non è il caso di Reina. Quello che dà come contributo in campo e fuori è notevole. Fermo restando che se non c’è organizzazione difensiva, Reina o non Reina il Napoli è lo stesso dell’anno scorso però quello che è riuscito a dare in più è di fare in modo che la squadra seguisse l’allenatore. Cioè, il continuo confronto Sarri-Reina – dal quale secondo molti è nato il 4-3-3 e la virata tattica dopo le prime due partite – ha fatto in modo che fosse proprio Reina a trascinare la squadra dietro all’allenatore. Quindi, secondo me, in questo Sarri è stato molto bravo. Quando l’altra volta in conferenza ha detto “anche io sono diventato più maturo perché sono più accondiscendente verso la squadra”, credo che si riferisse proprio a questo osmosi che c’è nel rapporto tra allenatore e squadra nella quale Reina può venire fuori.

 

Si può riportare l’intervista anche solo parzialmente a condizione di citare la fonte dailynews24.it o postando il link. Per restare sempre aggiornati sulle ultime novità, diventate fan della nostra pagina Facebook.

*La foto è tratta dal profilo Facebook di Gianluca Monti durante una sua partecipazione ad una trasmissione televisiva a JulieTv.