giovedì, Marzo 28, 2024
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Esclusiva-L’artista Mirkò:”Napoli è l’unica città al mondo dove riesco a fare foto capolavoro, su Murdoch…”

Abbiamo intervistato in esclusiva Mirkò Guida, conosciuto semplicemente come Mirkò. Un pittore, ceramista nato a Vietri sul Mare (piena costiera amalfitana) e innamorato folle di Napoli. Ci ha raccontato perché la città del Vesuvio è unica e come è nato il suo rapporto con Murdoch…sì, il patron di Sky!

Come è nata la tua passione per la pittura?
Sin da piccolo ho sempre avuto una grande sensibilità per la bellezza, ascoltavo un brano dei Pink Floyd e capivo che era diverso, non era semplice musica. La stessa cosa quando mi trovai per la prima volta (a 5 anni) dinanzi il Cristo velato di Sanmartino e il Disinganno di Queirolo nella cappella di Sansevero, racconta mia mamma che rimasi incantato e non volevo andare più via. Ricordo ancora quel momento come fosse stato ieri. Questa è la grande forza che ha la bellezza. Ci sono alcuni elementi che possiedono quella magia che solo chi è sensibile può entrare in perfetta armonia. Grazie a questa grande sensibilità sono diventato istintivamente creativo, e dalle mie idee ho dato vita alla pittura.

Ami tantissimo Napoli: ci spieghi perché, per te, è unica?
La mia ironia, espressività, astuzia e originalità me l’ha trasmessa mio padre. Mio padre è napoletano, nato a Via Foria, in un palazzo storico dove anticamente si poteva accedere alla Napoli sotteranea. Sono molto fortunato, probabilmente se fossi nato a Milano non avrei avuto la stessa originalità. Noi qui siamo unici, per me Napoli può essere tradotto con ‘originale’. Pino Daniele è stato capace di trasformare un semplice blues in qualcosa di unico, proprio grazie al nostro dialetto che rispetto la lingua italiana si avvicina molto di più alle sonorità inglesi. Quando esco per le strade di Napoli ogni cosa che guardo diventa poesia, abbiamo la capacità di inventare cose dal nulla, e qualsiasi cosa diventa Arte. Amo la fotografia e Napoli è l’unica città al mondo dove riesco a fare foto capolavoro, questo proprio grazie ai volti, i vicoli antichi e i palazzi monumentali. Difficile trovare un posto come Napoli. Una città dove possiamo assaggiare tantissime specialità, dalla vera pizza ai gustosi dolci, dai ristoranti green ai ristoranti di lusso. Poi andare allo stadio e vedere giocare una delle squadre più spettacolari d’Europa, facendo conoscenza con tante persone teatrali non ha eguali. Passeggiare sul lungomare godendo di un panorama mozzafiato, passeggiare per i vicoli e vedere il tempo che si è fermato rende la città immortale.

Hai viaggiato tantissimo: c’è qualche luogo che ti manca e che vorresti visitare?
Purtroppo ho la malattia del viaggiatore o meglio la sindrome di wanderlust. Dico sempre che la mia casa è il mondo, ho fatto tante avventure on the road. L’Europa, l’Asia, l’America. Il viaggio più spirituale in assoluto è stato in Nepal, dove da Katmandu sono arrivato fino ai confini con il Tibet percorrendo la catena montuosa dell’Annapurna. Vedere il monte Everest è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita. Spero presto di andare in Africa anche se devo dire che quando ho bisogno di vedere il mondo vado a Napoli e sto bene. L’unica città che riesce a calmare la mia sindrome.

Mirkò Guida in viaggio

Raccontaci i dettagli del tuo incontro con Murdoch
Nel 1996 iniziai una intensa collaborazione con un mercante d’arte di Ravello, e dopo circa 10 anni di sacrifici un giorno mi chiamò il gallerista per dirmi che un signore aveva visto i miei lavori e voleva commissionari un’opera. Mi recai sul posto e mi trovai davanti un uomo anziano e modesto con la moglie di origini cinesi. Faccio uno schizzo della mia idea e illustro una scena del Parsifal (RavelloFestival) nome che poi darò all’opera completata. Commissione fatta! Scoprirò solo una volta a casa, che il cliente era il magnate australiano Rupert Murdoch, dove dopo qualche mese iniziò una corrispondenza amicale a cui seguì, grazie all’interesse di Murdoch la prima mostra al Museo di Arte Contemporanea di San Diego in California nel 2005, in cui esposi 7 quadri che rappresentavano i 7 peccati capitali. Ma la cosa più “napoletana” della mostra fu quando pensai di mettere sotto ogni quadro un vassoio con delle vere e proprie ostie dove ogni americano si poteva purificare dal proprio peccato capitale. Guarda caso finì per primo il vassoio della superbia… Trump…

Qual è stata l’opera a cui tieni di più?
L’opera che più amo è il Cenacolo. Opera realizzata in ceramica e cotta con smalti piombici antichi. Realizzata nel 2006 ogni volta che la guardo scopro qualcosa di inedito, ha una prospettiva del tutto inusuale, sembra quasi che non l’ho fatta io. Nel 2010 dopo varie mostre internazionali, fui contattato dalla Camera dei Deputati per un invito molto importante. Una mostra personale a Palazzo Montecitorio. Scelsi subito la sala del Cenacolo, in modo da poter esporre il mio Cenacolo contemporaneo con l’affresco del Cenacolo antico, un contrasto magnifico, Oscar Wilde incontra i Led Zeppelin… Insieme ai 12 apostoli, pensai di portare i 12 segni zodiacali e le 12 fatiche di Ercole, così diedi vita a Twelve: l’era astrologica, definita una delle mostre personali più originali di palazzo Montecitorio.

Tu vivi in Costiera: dacci 3 motivi per venire…ma che non siano quelli classici! 🙂
Vivo a Vietri Sul Mare, primo paesino della costiera amalfitana, qui abbiamo tanta storia ceramica. Già dal medioevo c’erano le prime botteghe che realizzavano oggetti per l’uso quotidiano, e ancora oggi continuano a scavare trovando testimonianze storiche di quella che fu una vera e proprio rivoluzione ceramica. Al Museo di Villa Guariglia si possono ammirare tutte le opere dei vari periodi fino a quello tedesco. Per trovare qualcosa di contemporaneo bisogna fare un giro per il paesino dove si possono scoprire artigiani molto bravi, oltre la classica ceramica. Personalmente dopo 3 anni di lavoro ad Amalfi dove ho avuto la fortuna di essere citato dal “New York Times” come unica galleria d’arte da visitare in costiera amalfitana. Da quel momento la mia vita è totalmente cambiata, oltre a conoscere personaggi illustri ho incontrato una delle persone più spirituali del mondo: Patch Adams. È nata subito una forte amicizia, e mi ha scritto l’introduzione del mio libro biografico. Oggi ho deciso di aprire una piccola bottega a Vietri Sul Mare dove tutti i turisti possono ammirare i nuovi lavori e conoscere direttamente me. Ho scelto Vietri perché fa parte della costa dei miracoli, ma anche perché ha quasi tutto: mare, montagna, 2 cittadine tranquille come Cava e Salerno e l’autostrada che in 30 minuti ti porta nella città più bella del mondo: Napoli.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto lavorando da circa un anno con un nuovo progetto: il labirinto. Da qui ho fatto varie ricerche e ho realizzato un Minotauro con un cuore artificiale vero, una protesi. Il labirinto illustrato sulla scultura richiama il pavimento della Cappella di Sansevero, e da lì è nata l’idea di realizzare altre opere quali Arianna, Dedalo e Icaro, Teseo, Minosse e Poseidone. 5 sculture e 5 quadri. L’intenzione è quella di terminare il lavoro più presto possibile per poter realizzare il mio sogno nel cassetto. Organizzare la mostra più importante della mia vita a Napoli.

Mirkò Guida all'opera