Il papà di Gabriele Sandri spara a zero sul calcio: “Derby surreale. Tifosi trattati male fuori e dentro lo stadio”

Il derby Roma-Lazio si avvicina. Tra tensioni e guardia alta, in campo e fuori. L’atmosfera è sempre calda quando si ha a che fare con questo tipo di partita. Un match, considerando le ultime dichiarazioni del prefetto Gabrielli, rischia di allontanare i tifosi, più che unirli. Opinione comune, rafforzata da Giorgio Sandri, padre di quel Gabriele Sandri, tifoso biancoceleste tristemente noto per essere scomparso nel 2007, durante una trasferta. Il calcio può allontanare le persone? Lui la pensa così: “Non riesco ad immaginare il derby di domenica senza tifosi. Sarà surreale. Loro vengono trattati male. Almeno negli ultimi dieci anni non è accaduto nulla. Mi sembra si voglia fare di tutto per svuotare gli stadi e far stancare i tifosi al punto da farli diventare tifosi da salotto. La gente potrebbe anche stancarsi del calcio e dedicarsi ad altro. Le tragedie sono fuori, non dentro gli stadi. Mio figlio, ad esempio, è morto a centinaia di chilometri dagli stadi. Si parla poco della partita e molto di altro. Quello che sta accadendo per questo derby rischia di essere la tomba del calcio. Dal mio punto di vista trovo incomprensibili certi provvedimenti e anche determinate esternazioni delle autorità. Avranno le loro motivazioni, ma non ricordo derby violenti, almeno nell’ultimo decennio. Ci hanno tolto anche lo spettacolo delle curve. Questo non è calcio”.