giovedì, Marzo 28, 2024
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Inter, ma con che coraggio si parla di crisi?

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Il 2016 è iniziato per l’Inter nel peggiore dei modi. La squadra di Mancini è riuscita a passare dal primo posto al quinto, e dalle velleità scudetto si è passati addirittura al difficile raggiungimento del terzo posto. I tifosi sono esasperati e danno la colpa un po’ a tutti: Presidente distante, allenatore che non riesce a trovare il bandolo della matassa, giocatori svogliati e non all’altezza. Se anche quest’anno dovesse fallire l’assalto alla Champions League gli anni di assenza dalla massima manifestazione continentale diventerebbero cinque e ormai i tifosi fanno fatica anche a ricordarne l’inno. Tutti gli addetti ai lavori parlano quindi, senza distinzioni, di crisi Inter. Noi vogliamo andare oltre, rifiutando questa definizione. Perché mai l’Inter dovrebbe essere in crisi se non è mai riuscita durante questa stagione in maniera lineare a far vedere che è una squadra da vertice? Sul piano dei risultati la definizione è accettabile perché si è passati dalle cinque vittorie consecutive iniziali al gennaio nero e dall’essere la migliore difesa al trasformarsi in un colabrodo (degli ultimi cinque goal subiti contro Verona e Fiorentina ben 4 sono con un colpo di testa mentre l’altro addirittura di petto). Ma sul piano del gioco non ha senso parlare di crisi Inter. Se proprio vogliamo dirla tutta la crisi dell’Inter del gioco è iniziata dalla prima giornata di campionato. La parola crisi presuppone appunto un’involuzione che ribadiamo, non c’è stata, perché mai l’Inter ha espresso un gioco dignitoso, seppur vincente. L’unico augurio che i tifosi possono fare è che l’Inter ritorni a recuperare un po’ di cinismo e ad accumulare risultati positivi. Sul piano del gioco sarà davvero dura riuscire a vedere qualcosa di incoraggiante già in questa stagione anche perché la squadra è proprio costruita per giocare male. Ma quando anche la solidità difensiva viene meno e gli attaccanti non danno il massimo i risultati sono questi. Ci sarà molto da lavorare e sudare insomma per raggiungere l’obiettivo di quest’anno considerando anche che c’è un allenatore che è stato accontentato quasi in tutto sul calciomercato (unica eccezione Yaya Tourè) e che quindi sarebbe uno dei maggiori responsabili del fallimento del progetto tecnico in questa stagione.