venerdì, Marzo 29, 2024
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Irena Sendler: il coraggio di una donna che salvò 2.500 bambini dal ghetto polacco

Nel giorno della memoria c’è una storia che vale la pena ricordare, perché, come altre che riguardano quel periodo, è una storia che tocca nel profondo chi la legge.

irena

Irena Sendler, nata nel 1910 a Varsavia, aveva solo 29 anni quando scoppiò la II Guerra Mondiale e quando fu eretto il ghetto iniziò subito ad entrarvi e trasportarvi fuori bambini, salvandoli da morte certa. Lavorava come assistente sociale e collaborava con la resistenza polacca. Irena con le più svariate scuse e travestimenti, nascondendoli nei sacchi di juta o sul fondo della cassetta degli attrezzi affidava poi questi bambini a famiglie cattoliche. Nel furgone aveva un cane addestrato ad abbaiare quando arrivavano i Tedeschi, così da camuffare il pianto dei piccoli. Così facendo riuscì a salvare la vita di circa 2.500 bambini. Certo all’inizio non fu facile guadagnarsi la fiducia dei genitori ai quali portava via i bambini, ma peggiorando la situazione si affidarono a lei, la quale procurava documenti falsi con nomi non ebrei.

Irena aveva una lista con i nomi di tutti i bambini per far sì che finita la guerra potessero tornare con le loro famiglie. Per non far trovare questa lista la nascose in un barattolo di marmellata che sotterrò sotto un albero. Alla fine fu scoperta dai nazisti che la torturarono fratturandole gli arti, ma lei riuscì a custodire in segreto la lista dei bambini. Purtroppo per la maggior parte di questi bambini, ricontattati da Irena, il ricongiungimento con le famiglie non fu possibile perché erano state sterminate.

La storia del coraggio di questa donna è stata per anni dimenticata, fino a quando alcune studentesse del Kansas, scoperta la vicenda, realizzarono un progetto a suo favore. “Life in a jar”, che è diventato uno spettacolo, un libro e un dvd.