giovedì, Aprile 25, 2024
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La furia cinese su Trump

”Pronto, c’è Trump?” E crisi diplomatica fu…  Tutto scaturito dalla telefonata avuta tra il neoeletto presidente americano, ed il presidente taiwanese Tsai Ing-wen. Questa ”semplice” conversazione, che ha un simpatico precedente risalente ai tempi di Reagan nel lontano 1979, ha provocato un nuovo incidente politico: differente dal primo, in cui addirittura il ”buon” Ronald intendeva il Taiwan come regione cinese… Sin da subito è scattata, infatti, la polemica del ministro degli Esteri cinese, che, fortemente rabbioso, ha ammonito gli USA. Preservare i rapporti Usa-Cina è fondamentale. Bisogna gestire ”cautamente ed in maniera appropriata la questione di Taiwan”. A non mancare sono state le critiche di uno dei più celebri editoriali cinesi il Global Times. ”Il presidente non è esperto di relazioni estere ed è noto che non gioca secondo le regole”, ”se Trump vuole oltrepassare il principio di ‘una sola Cina’, distruggerà le relazioni sino-americane” sono queste le dichiarazioni editoriali.

LA RISPOSTA AMERICANA

A distanza di poche ore dal fatto, non è mancata la dichiarazione di Ned Price, portavoce del National Security Council. Washington conferma l’esistenza di una sola Cina… Paradossale ma vero. D’altronde gli Usa, sono consapevoli dell’importanza commerciale delle relazioni tra Usa e RPC. Una sinergia binomiale, leaders delle industrie e dell’economia mondiale. Compromettere questo primato per una banale questione ”geopolitica” sarebbe eclatante.

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