Sembra non avere fine il caso che coinvolge il calciatore del Barcellona Neymar. La procura spagnola ha infatti richiesto il rinvio a giudizio per lo stesso club spagnolo, il giocatore carioca e la società in cui è cresciuto: il Santos. L’accusa è quella di truffa e corruzione nel trasferimento dello stesso Neymar dal club di San Paolo a quello blaugrana. Lo scorso giugno il Barcellona aveva trovato un accordo con il fisco per una somma pari a 5,5 milioni di euro come risarcimento al fondo brasiliano Dis che deteneva, all’epoca del passaggio in blaugrana di Neymar, il 40 % del cartellino del giocatore: la questione sembrava archiviata. L’Audiencia Nacional, l’Alta Corte di Giustizia spagnola, aveva poi però ordinato la riapertura del caso, il processo per frode fiscale che aveva coinvolto la famiglia dell’attaccante brasiliano e il Barcellona. Ora questo rinvio a giudizio che prolunga ancora di più una vicenda che sembra non avere termine.
UN’ODISSEA CHE INIZIO’ NEL 2013 – Il caso Neymar scoppia ufficialmente nel 2013, quando il fondo DIS denunciò presunte irregolarità messe in atto dai procuratori, tra cui il padre di Neymar ed il Barcellona, sostenendo che la società catalana non avrebbe pagato tutte le tasse, mascherando il reale costo dell’operazione. La cifra pagata per portare Neymar in Spagna fu di almeno 83 milioni di euro, mentre il club sostiene di averlo pagato 57 milioni, evadendo in tal modo la differenza.
