giovedì, Marzo 28, 2024
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L’omosessualità è contro natura: ma quanto conosciamo la natura?

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( l’articolo prende spunto dal libro  Il coccodrillo come fa: la vita sessuale degli animali  di Lisa Signorile)

Nel libro “Il coccodrillo come fa” di Lisa Signorile (biologa, scrittrice e  giornalista per National Geographic Italia) si affronta il tema fantasioso dell’accoppiamento nel mondo animale.
Un argomento delicato che l’autrice riesce ad approfondire in tutte le sue sfaccettature, dal corteggiamento fino alle dinamiche che influenzano il sesso del nascituro, con una verve umoristica ma sempre in dettaglio e con tanto di fonti scientifiche citate.

Ovviamente tra i temi non poteva mancare quello dell’amore omosessuale in natura!
Definirlo amore è già un antropomorfismo, uno di quegli errori in cui non bisognerebbe mai cadere quando si affrontano temi evoluzionistici e leggi della biologia, soprattutto, perché l’uomo ha abbandonato la sua natura già da molto tempo. In effetti, l’obbiettivo di un intero capitolo dedicato a questo argomento risiede nella voglia di scoprire se “l’omosessualità sia una prerogativa degli esseri umani e, soprattutto, se sia contraria alle leggi che governano la biologia […] “.

 “Sono stati osservati comportamenti omosessuali in circa 1500 specie di animali, sia vertebrati che invertebrati, come vermi e cimici, e un terzo dei casi è ben documentato” spiega l’autrice.

L’esempio più clamoroso è quello dei delfini, la cui etologia è una delle più complesse ed affascinanti del regno animale, in cui la metà dei rapporti sessuali avviene tra individui dello stesso sesso. Due  maschi, infatti, possono costituire coppie durature ed avere rapporti sessuali sfruttando gli sfiatatoi posti sul dorso (tanto intelligenti da pensarle tutte)  per rafforzare i rapporti sociali all’interno della coppia.

Più romantici, invece, sono gli albatros di Laysan delle Hawaii dove due femmine possono mettere su famiglia e covare un uovo insieme, figlio di una delle due, allevando il pulcino, coccolandosi e corteggiandosi esattamente come le coppie etero. È stato osservato che circa il 31 % degli albatros istituisce coppie omosessuali. La spiegazione a questo fenomeno pare risieda nello scarso numero di maschi, si legge nel libro “ la scarsità di maschi, soprattutto maschi con buoni geni, ed il desiderio di procreare devono aver portato allo stabilirsi di preferenze gay”. L’osservazione di questi fenomeni è molto complicato, ma una delle coppie monitorata è stata insieme per almeno 19 anni.

Un altro esempio ancora è quello dei cigni neri, in cui due maschi possono espropriare un nido di un’altra coppia o creare un triangolo amoroso con una femmina per covare le uova. In tal caso, i figli delle coppie omosessuali hanno un maggiore successo riproduttivo, perché due maschi insieme riescono ad assicurare ai piccoli un territorio più grande in cui foraggiare.

Ma ci sono ancora: lucertole, pinguini, gatti e le puzzole, in queste ultime si osservano rapporti sessuali completi tra individui dello stesso sesso durante il periodo degli accoppiamenti, uno dei casi in cui ancora non è stata data una spiegazione evoluzionistica

Tra gli erbivori ci sono gli arieti, che nell’8-10% dei casi preferiscono montare individui dello stesso sesso rifiutandosi di avere rapporti etero “ed ancora altri animali bisonti, giraffe, elefanti, koala, e naturalmente primati, come i macachi giapponesi o l’onnivoro Homo Sapiens.”

Ma abbassate le bandiere arcobaleno: se questi eventi si verificano in natura avranno una qualche ragione evoluzionistica e genetica in parte a noi sconosciuta, ma non facciamo degli animali le icone di libertà e tolleranza: “certo, non possiamo dire che l’omosessualità sia “contro natura”, ma da qui a dire che esseri umani e pinguini gay devono lottare sotto la stessa bandiera per il loro diritto di adottare figli vuol dire molto probabilmente fare un torto ai pinguini […].”

Insomma, ancora oggi studiare le dinamiche omosessuali nel mondo animale equivale ad esplorare un campo minato, come ammette la stessa autrice: quando si parla di biologia è meglio lasciar perdere le proprie idee politiche o religiose ed avere un approccio scientifico, anche se quello che viene a galla si scontra con la logica squisitamente darwiniana per cui tutto è finalizzato alla riproduzione. Che ci siano delle “buone ragioni” dal punto di vista evoluzionistico è molto probabile perché, altrimenti, questi comportamenti non sarebbero perdurati fino ad oggi.

 “Qualunque sia la causa, è sicuramente tanto naturale quanto l’essere mancini o l’avere il naso aquilino, e l’accettazione senza moralismi della sessualità altrui, umano, delfino, pinguino o gabbiano che sia, sarebbe sicuramente il segnale che il mondo che ci circonda non è poi così spaventoso”