sabato, Aprile 20, 2024
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Troppo poco a Mimì il solo premio della critica

locandinaMimì se ne andò quella sera maledetta di maggio del 1995. Decise di farla finita e spegnere per sempre le luci dello spettacolo. Chiuse il sipario con grande stile e charme che la distingueva dalle altre voci femminili dello spettacolo. La sua ultima apparizione fu qualche sera prima del suo tragico addio, nella trasmissione dell’amico Pippo Baudo per la trasmissione “Papaveri e Papere” insieme a Giancarlo Magalli. Mimì dalla voce forte e possente ma dal carattere fragile, decise che era raggiunto il suo momento e lo fece da sola. Troppe le maldicenze sul suo conto, nell’ambiente discografico girava voce che la Martini portasse iella. Mimì nasce nella torrida Calabria il 20 settembre del 47 sorella maggiore di Loredana Bertè. Figlia di benestanti, Domenica (il suo vero nome) già da piccola aveva una forte passione musicale. È stata due volte a Sanremo con “non finisce mica il cielo” scritta da Ivano Fossati (suo compagno negli anni 70) e con “almeno tu nell’universo” due brani che entrano di diritto nelle storia della canzone italiana. Il suo primo successo arriva con “piccolo uomo” che vende milioni di copie. Qualche anno dopo Franco Califano dipinge come pittura su migliore tela “minuetto”. Ha cantato con i più grandi è avuto il piacere di dividere una tournée francese con Charles Aznavour. Nel 1995 viene istituito il premio Mia Martini che viene assegnato alla migliore canzone (premiata dalla critica) di Sanremo. Troppo poco per ricordare Mimì e troppo facile farlo una volta all’anno. Meriterebbe qualcosa in più dalla musica visto che proprio dalla musica è stata uccisa.

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