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Da Moratti a Suning, com’è cambiata l’Inter

230 milioni di debiti e far emergere proventi straordinari è il miracolo che l’amministrazione neroazzurra è riuscita a compiere. Tutto parte nel dicembre del 2005 dove la F.C. Internazionale Milano S.p.A., che fa capo alla Internazionale Holding S.r.l., vende il proprio marchio ad una società creata ad hoc, la Inter Brand S.r.l., incassando 158 milioni di euro con scrittura privata tra le parti. In seguito la F.C. Internazionale Milano S.p.A. riaffitta il marchio con un operazione del valore complessivo di 160 milioni di euro per una durata decennale con rate semestrali e con decorrenza dal 1° gennaio 2006. La cessione dei marchi non ha riguardato però i rapporti con gli sponsor Nike, Pirelli e i diritti televisivi, i cui proventi sono rimasti e rimangono di esclusiva competenza di F.C. Internazionale Milano S.p.A. Il pagamento che la Inter Brand S.r.l. corrispondeva al club per compare il marchio avvenne grazie all’erogazione di un prestito bancario da parte della Banca Antonveneta di 120 milioni estinto a sua volta dalla F.C. Internazionale Milano S.p.A.. La capacità di far fronte ai pagamenti da parte della Inter Brand S.r.l. fu valutata positivamente in base ad un piano della Price Waterhouse Coopers Advisory S.r.l, società scelta d’intesa della stessa Banca Antonveneta. Questo giro di denaro non è stato altro che un prestito mascherato fatto alla F.C. Internazionale Milano S.p.A..

Nel 2014 Thohir e i suoi soci storici hanno acquistato il 70% dell’Internazionale Holding S.r.l attraverso la “The International Sports Capital consortium” nella quale Thohir è socio di maggioranza pagando 75 milioni di euro e accollandosi debiti per 180 milioni di euro. I 75 milioni di euro sono serviti ad incrementare il capitale sociale limando la perdita di 79.8 milioni di euro del 2013. Thohir diventando proprietario dell’Inter si è obbligato a liberare Massimo Moratti da tutte le garanzie personali prestate alle banche creditrici del club. La società con la quale Thohir ha acquistato la Internazionale Holding S.r.l si è fatta prestare a sua volta i soldi da Goldman Sachs e da Unicredit. Il 6 maggio 2014 viene costituita la Inter Media and Communication S.r.l. alla quale vengono ceduti contratti di sponsorizzazione, crediti derivanti dai media rights, Inter Channel e il marchio ormai dopo 9 anni quasi completamente ammortizzato da Inter Brand S.r.l.. Tutta la parte migliore della vera Inter finisce nella Inter Media and Communication S.r.l. divisa tra la F.C. Internazionale Milano S.p.A. (55.6%) e Inter Brand S.r.l. (44.4%). Questa nuova società viene data a garanzia del nuovo prestito pari a 230 milioni di euro. F.C. Internazionale Milano S.p.A. e Inter Brand S.r.l. avevano un valore contabile di 57.5 milioni di euro in totale, gli asset (contratti con sponsor, diritti tv ecc.) conferiti valgono 159 milioni, il marchio F.C. Inter vale ora 131.8 milioni. Emerge quindi un surplus di 219 milioni, in particolare in Inter Brand S.r.l. una plusvalenza di 79.8. Le plusvalenze sono andate ad alimentare il bilancio del 2013/2014 che si chiude un utile netto di 33 milioni circa. Inter Brand S.r.l deliberara il 20 ottobre 2014 la distribuzione di un dividendo pari a 78.7, quasi tutta la plusvalenza emersa dal conferimento a IMC (Inter Media and Communication S.r.l.) del marchio FC Inter. Questa plusvalenza emerge nel bilancio del 30 giugno 2015, bilancio che senza contare questo dividendo si sarebbe dovuto chiudere con 74 milioni in perdita. Con questo escamotage si è riuscita a limare la perdita totale da 250 milioni di euro a 41 milioni di euro. In 10 anni poi dal 2005 al 2015 sono state prodotte plusvalenze contabili per oltre 290 milioni tutto grazie al doppio conferimento del marchio. In particolar modo dal 2006 al 2010, grazie anche alle vicende di calciopoli, la F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha ottenuto le migliori prestazioni sportive della sua storia.

Il 28 giugno il gruppo cinese Suning con a capo Zhang Jindong acquista il 68.55% dell’Inter con un investimento complessivo di 270 milioni di euro provocando così l’uscita definitiva anche di Massimo Moratti dalla proprietà della Internazionale Holding S.r.l.. Erick Thohir da questa operazione ha ottenuto una sostanziosa plusvalenza e resterà presidente in virtù del suo 30% ancora posseduto. Tutto questo ha portato una valorizzazione decisamente elevata, 390 milioni al netto dei debiti. Basti pensare che nel 2014 Thohir aveva acquisito il 70% della società grazie ad un aumento di capitale di soli 75 milioni di euro e Moratti aveva ceduto parte della sua quota senza incassare un euro ma liberandosi come già detto di tutte le garanzie offerte alle banche. Suning ad oggi ha passività totali di 450 milioni di euro divise tra Goldman Sachs, soci e altri debiti. Questa operazione oltre a portare moneta nelle casse degli attuali soci porterà anche un aumento di capitale che dovrebbe essere di circa 100 milioni di euro. Moratti ha ceduto la propria quota a Thohir che poi a sua volta l’ha ceduta a Suning. Ipotizzando un aumento di circa 100 milioni di euro, Massimo Moratti avrà circa 50 milioni di euro che chiuderanno in pari con i 47.87 milioni di euro che aveva nella Internazionale Holding S.r.l.. Naturalmente non sono nulla in confronto ai 1.3 miliardi di euro investiti nei 21 anni di presidenza. Thohir invece dovrebbe incassare 120 milioni di euro con plusvalenza di 50 milioni di euro.

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