giovedì, Aprile 25, 2024
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Morto Zygmunt Bauman, l’illustre sociologo aveva 91 anni

Teorizzò "società fluida" e "modernità liquida" e indagò i rapporti tra modernità, totalitarismo e Olocausto

E’ morto, all’età di 91 anni, Zygmunt Bauman, filosofo e sociologo tra i più importanti intellettuali contemporanei. Polacco di origini ebraiche, nacque a Poznan nel 1925 e sfuggì prima all’occupazione nazista della Polonia e poi, dopo la guerra, alle purghe del regime comunista, avviate nel 1968. Trasferitosi prima in Israele, dove insegnò all’università di Tel-Aviv, si spostò poi in Gran Bretagna, dove ha insegnato, tra il 1971 e il 1990, all’università di Leeds, città in cui si è spento.

Zygmunt Bauman è stato l’ideatore di concetti come la “modernità liquida” e la “società fluida”, metafore efficaci per spiegare il passaggio da una modernità in cui l’individuo aveva punti di riferimento nelle ideologie e nel suo ruolo di produttore, ad una post-modernità consumistica, globalizzata e post-ideologica, che incrina le sicurezze individuali, producendo l’incertezza, la frenesia e la paura d’esclusione sociale tipica del nostro tempo.

Da ricordare sono, inoltre, i suoi studi sul rapporto tra modernità, totalitarismo e Olocausto, che culminarono nel celebre libro “Modernità e Olocausto”, in cui l’autore sostiene la tesi per cui la Shoah non è interpretabile solo come un evento nella storia ebraica o come una regressione barbarica della società, ma anzi come un fenomeno profondamente connesso alla modernità e alla sua razionalità procedurale: divisione del lavoro in compiti via via sempre più piccoli, la categorizzazione tassonomica di specie differenti e la tendenza a vedere come sempre positivo il conformarsi alle regole.

Durante la sua carriera Bauman è stato premiato diverse volte. Tra i suoi riconoscimenti si annoverano il “Premio europeo Amalfi per la sociologia e le scienze sociali” nel 1992, il “Theodore W. Adorno Prize” della città di Francoforte nel 1998, il Premio Principe delle Asturie ( in comunicazione e discipline umanistiche) nel 2010 e la laurea ad honorem in lingue moderne, letterature e traduzione letteraria attribuitagli dall’Università degli Studi del Salento nel 2015.

Federica Verdoliva
Federica Verdoliva
Voglio raccontare al mondo la verità. Voglio scrivere di tutte quelle cose che vengono nascoste. Voglio essere la voce di qualcuno. Voglio che la gente si accorga che quello che vede non è sempre realtà.
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