sabato, Aprile 20, 2024
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Napoli: aggredito Raimondo Caputo, indiziato per la morte della piccola Fortuna

Volevano fare giustizia. Per questo hanno picchiato a sangue freddo Raimondo Caputo, il 43enne accusato insieme ad altri reati di abusi anche della morte della piccola Fortuna Loffredo. Il tutto è avvenuto in pochi minuti nella sezione “Roma” del carcere di Poggioreale.

Picchiare chi abusa di minori in prigione può essere considerata quasi una consuetudine. Proprio per evitare episodi di questo genere, Raimondo era stato relegato nella zona del carcere per i Sex offender, coloro che sono indagati per reati di natura sessuale. Ma, a quanto risulta dalle prime ricostruzioni, sono stati proprio i compagni di stanza a picchiarlo. Compagni accusati a loro volta di abusi.

Per adesso non si riescono bene a comprendere le dinamiche del fatto. «Non può definirsi un linciaggio. Abbiamo saputo che c’è stata una aggressione o un tentativo di aggressione fisica al detenuto, che peraltro era già in carcere da tempo per un’altra accusa di abusi su minore e quindi siamo in attesa di capire. Ma erano state compiute valutazioni in tal senso», ha riferito il procuratore capo di Napoli Nord, Francesco Greco, a RepubblicaCaputo, intanto, nelle ore successive all’aggressione è stato trasferito in una cella d’isolamento. Una decisione che, come spiegano gli inquirenti, «non è misura punitiva ma serve alla sua sicurezza».

Raimondo Caputo era già in carcere da mesi per altri reati di abusi sessuali quando, pochi giorni fa, gli hanno notificato la nuova ordinanza per l’omicidio della piccola Chicca, Fortuna Loffredo. Quella bambina di sei anni che nel giugno del 2014 è stata  prima violentata e poi scaraventata giù dall’ottavo piano del Parco Verde di Caivano.

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