giovedì, Marzo 28, 2024
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Corte Costituzionale del Perù riconosce matrimoni gay celebrati all’estero

I matrimoni tra le persone dello stesso sesso contratti all’estero devono essere riconosciuti dallo stato del Perù. E’ quanto ha stabilito la settima Corte Costituzionale di Lima, in una causa che ha visto contrapposti lo stato peruviano e l’economista Oscar Ugarteche Galarza.

Sposatosi in Messico nel 2010, il peruviano Galarza aveva richiesto, nel 2012, la modifica del proprio stato civile sul passaporto. Ma le autorità gliela avevano negata, poiché il Perù non ha alcuna legge che riconosca il matrimonio egualitario o anche solo le unioni civili. Così, l’economista ha adito alle vie legali per ribaltare la decisione, che è stata resa nota in queste ore, benché emessa già dal 21 Dicembre dell’anno appena trascorso.

I giudici hanno sottolineato come lo stato non possa contravvenire ai principi di uguaglianza sanciti nella costituzione del paese, discriminando i cittadini a causa del loro orientamento sessuale, negando loro la trascrizione del matrimonio contratto all’estero. “L’amministrazione della giustizia”, si legge nella sentenza, “deve essere interpretata sulla base dei cambiamenti e delle necessità della nostra società”.

Gli attivisti per i diritti umani ed LGBT+ hanno accolto con calore la sentenza, ritenendola un primo passo verso il completo riconoscimento delle famiglie arcobaleno in Perù. Mentre il dipartimento governativo responsabile per le trascrizioni ha fatto sapere che ricorrerà in appello.

Benché i sondaggi dicano che i due terzi dei peruviani sarebbero favorevoli ad un riconoscimento legale delle coppie omosessuali, sono molti i tentativi falliti di introduzione delle unioni civili nel paese. Soprattutto a causa della forte opposizione della Chiesa Cattolica peruviana.

Ad oggi più di un miliardo di persone vive in paesi in cui il matrimonio egualitario o le unioni civili sono possibili. Nella sola America meridionale questo diritto è riconosciuto dalle leggi di Brasile, Argentina, Uruguay, Cile e Colombia. Ed altri stati, in Asia, come Taiwan e Nepal stanno avviando procedimenti legislativi per garantire a tutti i loro cittadini l’eguaglianza matrimoniale.

Precedentemente, un’altra notizia positiva, per il popolo LGBT+, era venuta dall’America Latina e sempre grazie ad una Corte Costituzionale. Infatti, ad Agosto 2016, il Belize dichiarato incostituzionali le leggi che criminalizzavano i rapporti tra persone dello stesso sesso.