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Referendum costituzionale 2016: votare Si o No?

Tra una settimana, il 4 dicembre, gli italiani torneranno alle urne per votare il tanto discusso Referendum Costituzionale, grazie al quale verrà respinta o approvata la riforma Boschi-Renzi.

Il Si o il No dividono l’intera classe politica italiana, ma non solo: varie testate giornalistiche internazionali, infatti, si sono interessate al Referendum ponendosi sull’uno o sull’altro fronte. L’Economist si è schierato sul fronte del No, ipotizzando un probabile governo tecnico dopo le dimissioni di Renzi. Il Wall Street Journal, invece, si è schierato per il Si: il No, infatti, metterebbe a repentaglio la stabilità bancaria del Paese.

Non poche critiche ha ricevuto il testo del Referendum: Valerio Onida, ex-presidente della Corte Costituzionale, ha presentato ricorso al Tribunale di Milano circa la legittimità costituzionale del quesito da presentare agli elettori. Il fatto che in un unico quesito vengano sottoposti agli elettori argomenti diversi tra di loro, infatti, minerebbe alla libertà stessa del voto. Il testo del Referendum Costituzionale infatti recita: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ’disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”. Il 10 novembre, tuttavia, il ricorso è stato respinto.

Referendum costituzionale 2016: Perchè votare Si?

Per i sostenitori del Si, tra cui figura anche l’ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la riforma costituzionale rappresenterebbe un salto di qualità per il sistema politico italiano e ne garantirebbe una maggiore stabilità. Tra le ragioni per votare il Si ricordiamo:

  • il superamento del bicameralismo paritario, con benefici in termini di tempo di approvazione di una legge;
  • i notevoli risparmi con la diminuzione del numero di parlamentari e l’abolizione del CNEL;
  • il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale.

Referendum costituzionale 2016: perchè votare No?

Varie sono le ragioni a cui, chi è sfavorevole alla riforma Boschi-Renzi si appella:

  • si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
  • la riforma non supererebbe il bicameralismo paritario ma lo renderebbe solo più confuso creando dei conflitti di competenza tra Regioni e Stato;
  • la riforma complicherebbe ulteriormente il processo di produzione delle leggi: verrebbero introdotti, infatti, altri 7 procedimenti;
  •  i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%;
  • la stessa democrazia sarebbe in pericolo, in quanto il potere verrebbe accentrato nelle mani di un solo uomo e di un solo partito.

 

 

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