mercoledì, Aprile 24, 2024
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Ringxiety, il falso squillo del telefono è una sindrome: l’ansia da smartphone

Vi è mai capitato di sentir squillare il telefonino e poi scoprire che in realtà non c’era nessuna chiamata in arrivo? Se la risposta è affermativa siete stati vittime di questa sindrome. Si chiama Ringxiety, ansia da squillo, e negli Usa è una sindrome riconosciuta che è stata di recente studiata da Daniel Kruger e Jaikob Djerf dell’università del Michigan, dopo che nel 2006 il New York Times pubblicò un articolo in cui un medico spiegava come alcune persone proprietarie di telefoni cellulari sentissero suonare il proprio smartphone anche quando, in realtà, il telefono non stava squillando. Da qui l’idea di approfondire gli studi e di dare una risposta a questa sindrome. Dal loro studio ne deriva che l’80% degli utenti di smartphone analizzati dai due ricercatori ha ammesso di sentire suonare o vibrare il telefono anche se nella realtà non è vero.

Ringxiety, ansia da squillo, negli Usa è una sindrome molto diffusa
Ringxiety, ansia da squillo, negli Usa è una sindrome molto diffusa

Ma sono numerosi gli studi che sono stati fatti sull’argomento. Michael Rothberg, del Baystate Medical Center di Springfield (Usa), è stato tra i primi a condurre uno studio sul problema. La sua ricerca, effettuata su un gruppo di studenti universitari, ha rivelato che gli squilli fantasma erano percepiti dal 68% delle persone intervistate. Ben l’87% di loro sentiva gli squilli diverse volte a settimana, il 13% tutti i giorni: “Per gestire una quantità eccessiva di input sensoriali”, ha spiegato Rothberg al Daily Mail,  “il cervello innesca un meccanismo basato su ciò che si aspetta di trovare, in questo caso una chiamata sul telefonino, che in realtà non c’è”.

Lo psicologo americano Larry Rosen, che ha scritto un libro intitolato «iDisorder», dove cataloga i malesseri che derivano dall’uso di tecnologia, classifica la ringxiety tra i problemi psicologici creati dall’uso massiccio di tecnologia. Gli scienziati parlano di questa sindrome come un fenomeno psico-acustico: il suono di un cellulare è fra 1.000 e i 6.000 Hertz, frequenza alla quale l’orecchio umano è più sensibile. Uno studio analogo della Georgia University spiegava come normali microcontrazioni muscolari (piccoli spasmi impercettibili prima dell’era dei cellulari) vengano scambiate per la vibrazione del telefono. Secondo Alex Blaszczynski, direttore della Scuola di Psicologia dell’ateneo australiano, lo squillo fantasma sarebbe provocato dall’attività elettrica del cervello, influenzata dai segnali che arrivano con la trasmissione dei dispositivi portatili.

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