giovedì, Marzo 28, 2024
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Russia 2018, verso un mondiale senza reali favorite

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I mondiali di calcio del 2018 in Russia sono ancora lontani due anni ma sono la prossima competizione di livello per nazionali dopo la vittoria dell’Europeo da parte del Portogallo di ieri sera. Tutte le più grandi squadre del mondo però a 24 mesi circa dal primo campionato del mondo che si giocherà in terra russa appaiano tutt’altro che al top, anzi: si prospetta, almeno per adesso, un campionato senza una reale favorita perché nessuna delle big ha dimostrato di meritarsi i favori del pronostico nelle rispettive rassegne continentali, per non dire che la maggior parte ne è uscita con le ossa rotte. Analizziamo in quest’articolo solamente i due continenti detentori di un campionato del mondo di calcio nella storia.

EURO – Partendo dal vecchio continente, la Francia non è riuscita a vincere l’Europeo in casa perdendo ai supplementari contro il Portogallo. Tutti ci aspettavamo un dominio dei francesi ma alla fine si è limitata a togliersi gli scogli che aveva di fronte. In Finale poi è crollata con Pogba completamente inesistente dal gioco.  La Germania, che era la grande favorita, ha perso contro la Francia in semifinale e vinto ai rigori contro l’Italia senza mai dimostrare sprazzi di ampia superiorità anzi. Löw ha provato addirittura ad adattarsi tatticamente (anche per colpa delle assenze) ma non ha fatto altro che fare passi indietro importanti anche sul piano del peso offensivo: lontanissima insomma la Germania che annichiliva il Brasile in semifinale dell’ultimo mondiale verde oro. L’Italia ha fatto un’ottima figura, ma l’addio di Conte sarà inevitabilmente un colpo basso, bisognerà vedere come Ventura (praticamente senza esperienza internazionale) prenderà in mano questo gruppo su cui graveranno altre due primavere di longevità. La Spagna è quella che ne esce peggio: fine di un ciclo (non ci sarà più Del Bosque) e molte cose da ricostruire. Il Belgio praticamente non pervenuto nonostante le attese sugli uomini di Wilmots erano altissime. Dell’Inghilterra neanche a parlare, ormai bisogna fare due conti prima di annoverarla tra le big del nostro continente. La grande assente è stata l’Olanda, vedremo se riuscirà a tornare ai vertici.

SUD AMERICA – Qui la situazione è, se vogliamo più critica parlando delle uniche due nazioni che hanno mai vinto un mondiale. Difficile dire tra Argentina e Brasile chi ne esce peggio da questa Copa America. La nazionale verdeoro non ha passato nemmeno il girone e dovrà affrontare l’ennesimo cambio di gestione con il nuovo ciclo del CT Tite (ex Corinthians). Se la Seleção non dovesse alzare la coppa nella finale di Mosca, ci troveremmo di fronte alla seconda striscia peggiore (20 anni, dal 2002 al 2022 ammesso che la striscia termini in Qatar) della squadra senza vincere un mondiale (la prima è di 24 anni dall’ultimo Mondiale di Pelé nel 1970 a USA 1994). Dopo generazioni di grandissimi attaccanti il Brasile si ritrova a poter contare  adesso praticamente solo su Neymar e chissà che il giovane Gabriel Jesus del Palmeiras non possa essere il partner del numero 11 del Barça in futuro. Parlando invece dell’Argentina, oltre al l’addio del CT Gerardo “Tata” Martino, bisognerà fare i conti anche con quello di Lionel Messi, perché se la pulga non dovesse rinsavire le cose si fanno difficili nonostante la Selección vanti (ormai da anni, ma invano) il miglior reparto offensivo del mondo con Higuaín, Agüero, Icardi, Dybala, Di María, Pastore e chi più ne ha più ne metta (tutta questa qualità noi per esempio ce la sogniamo). La squadra nonostante le quattro finali negli ultimi 5 anni, non è riuscita a raccogliere nulla pagando sempre i problemi difensivi e di gioco derivanti dal dislivello tra la qualità offensiva e dalla mediocrità dei reparti arretrati tutto ciò condito da gestioni tecniche quanto meno discutibili. Una piccola menzione va ovviamente al Cile che, malgrado vincitore back-to-back delle ultime due edizioni della rassegna continentale sudamericana, difficilmente potrà fare un Mondiale da protagonista in Russia, a meno che le europee e le altre due squadre del suo continente non aggiustino i propri problemi.