giovedì, Marzo 28, 2024
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Siria, altre vittime a Damasco e Homos. L’Is colpisce ancora

Sembra Novembre a Parigi. Invece, è febbraio e siamo in Siria. E accade più spesso di quanto crediamo. Lo Stato Islamico ha rivendicato le due stragi avvenute oggi ad Homs e a Damasco. Lo riferisce il network di propaganda dei jihadisti ‘Amaq’. Una serie di esplosioni ha colpito la zona a Sud della città di Damasco e la cittadina di Homos. Le vittime sono più di 100, i feriti anche.

La prima serie di attacchi: quattro esplosioni, almeno una delle quali innescata con un’autobomba, hanno fatto tremare la località di Sayeda Zeinab. Uno degli obiettivi era il mausoleo sciita di Sayeda Zeinab. I morti sono 62 e i feriti 180. Il bilancio arriva dalla tv siriana e dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.

Cinquantasette le vittime, che, invece, sono state colpite dalle due autobombe esplose nella città di Homos. In un primo momento la televisione di stato siriana aveva parlato di 25 vittime, ma l’Osservatorio dei diritti umani ha aggiornato il tragico bilancio. Il sobborgo, Al-Zahraa, è stato ridotto in macerie. L’attacco è durato a lungo e per tutto il giorno l’emittente televisiva siriana ha diffuso le immagini della strade avvolte dal fumo e dei soccorritori. Homs, nel centro del paese, è quasi integralmente sotto il controllo delle forze governative ed è regolarmente oggetto di attentai terroristici. L’ultimo, il mese scorso, aveva fatto almeno 22 morti ed era stato rivendicato dall’Is. Anche la popolazione del sobborgo Al-Zahraa oramai conosce perfettamente il suono delle bombe che colpiscono il suolo.

Intanto, le forze siriane avanzano verso Aleppo. Ieri Almeno 50 jihadisti dell’Is sono rimasti uccisi in 24 ore nei combattimenti contro l’esercito. Le notizie arrivano dall’Osservatorio siriano per i Diritti umani. Inoltre, il direttore dell’Ong, Rami Abdel Rahmane, ha ricordato che, nella loro progressione alla riconquista della provincia alla frontiera con la Turchia, le truppe di Damasco sono aiutate dai bombardamenti dell’aviazione russa.

Buone notizie arrivano dal fronte russo e americano. Tra i due sottosegretari di stato, John Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov, c’è stata un’improvvisa intesa sulle condizioni di una cessazione delle ostilità in Siria. Lo ha annunciato li sottosegretario Kerry, in una conferenza stampa ad Amman con il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh: «Abbiamo raggiunto un accordo provvisorio in linea di principio sui termini di una cessazione delle ostilità che potrebbe iniziare nei prossimi giorni». Lo stesso però ha sottolineato che rimangono ancora delle questioni irrisolte. Entrambi i sotto segretari sperano, poi, che i rispettivi presidenti, Barack Obama e Vladimir Putin, riescano a discutere nei prossimi giorni in modo da completare l’accordo provvisorio.