venerdì, Marzo 29, 2024
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Standby: il corto che ha conquistato l’Inghilterra

Standby è il titolo del cortometraggio firmato Charlotte Regan candidato ai BATFA, e precedentemente mostrato al festival internazionale del film di Toronto. La regista, appena ventiduenne, dichiara di trarre ispirazione dalla quotidianità.

“Ogni personaggio del corto è basato su qualcuno che conosco o che ho incontrato.”

Standby è, infatti, una parentesi nella vita di due simpatici poliziotti inglesi, Gary (Andrew Paul) e Jenny (Alexa Morden). Il corto è realizzato a inquadratura fissa nell’angusto spazio di una volante di polizia. A partire dal primo giorno di lavoro insieme, passando attraverso i lunghi silenzi, i primi arresti e i caffè condivisi, i due iniziano a stabilire un legame che ignora la differenza generazionale.

Una torta di compleanno, un consiglio sentimentale, appaiono come tasselli di un rapporto d’amicizia, esattamente come avviene nella realtà. Regan afferma di essersi ispirata ai papà “che hanno difficoltà ad esprimere con le parole il loro amore, ma che lo mostrano chiaramente con le piccole azioni”. Dal primo minuto alla doverosa separazione della coppia, la regista mette l’accento su come la vita delle persone sia una vera e propria “montagna russa emozionale”. Standby ha garantito alla pagina un salto di qualità decisivo e un consistente aumento di follower. Regan ammette, infatti, di voler dedicare maggiore spazio a dialoghi e storie dei personaggi, accompagnati dalla sua consueta espressività visiva.

La regista pubblica i suoi progetti su di un canale Vimeo, e i per i suoi precedenti corti si è affidata principalmente alla potenza dell’immagine in sé. Tra i recenti lavori dell’inglese spicca Netsky: work it out, un corto breve ma intenso su come un ragazzino fronteggia le proprie insicurezze grazie alla musica. Il protagonista affronta un ragazzaccio armato del suo unico superpotere: un piccolo walkman. Il bullo viene sopraffatto grazie all’aiuto di un’altra supereroina e i due scoprono di condividere una passione.

Charlotte Regan sta mandando un messaggio chiaro: tutto quello che facciamo influenza più o meno profondamente gli altri e dobbiamo, quindi, avere cura di tale responsabilità.