venerdì, Marzo 29, 2024
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Supercoppa europea: non basta il cuore al Sevilla

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Il Barcellona ha battuto il Siviglia e vinto la Supercoppa europea, eguagliando il record di cinque vittorie nella competizione detenuto dal Milan. In una finale tutta spagnola, un coraggioso Siviglia ha tentato di emulare le gesta del 2006, quando i rojiblancos sconfissero proprio i catalani addirittura per 3-0, senza però riuscire nuovamente nell’impresa.

Il Siviglia parte bene: Banega (il migliore dei suoi) sblocca la partita già al 3′ con una punizione che batte Ter Stegen. Ma il Barcellona replica subito, ribaltando il risultato in meno di 15 minuti. Due calci di punizione: due magie di Messi, che per tutto il primo tempo delizia gli ammiratori con colpi da marziano. In vantaggio, i catalani rallentano i ritmi e cercano l’imbucata, trovandola e portando il risultato sul 3-1 allo scadere del primo tempo. Il Siviglia inizia a perdere colpi, sembra stanco e così a pochi minuti dalla ripresa subisce anche il 4-1.

Partita finita? No, perché a questo punto succede l’inimmaginabile: il Barcellona si fa rimontare i tre gol di scarto, complice Luis Enrique, che al 65esimo crede di poter ormai dormire sonni tranquilli. Pessima l’idea di togliere il capitano Iniesta per il giovane (e mai in partita) Sergi Roberto e ancora peggiore quella che porta all’ingresso in campo di Bartra, colpevole dell’ingenuo errore che provoca il gol del pareggio (assist di Immobile). Il Siviglia ci prova d’orgoglio e grinta. Prima Reyes, poi un rigore di Gameiro ed infine il pareggio di Konoplyanka fanno sprofondare i tifosi blaugrana in un incubo. Messi nel secondo tempo sparisce completamente e la squadra di Luis Enrique manca di spunti, si innervosisce e sbaglia.

Si va ai supplementari sul clamoroso punteggio di 4-4. Un Siviglia sfinito lotta su tutti i palloni, ma non basta. Ancora un calcio piazzato di Messi, questa volta respinto (di mano) dalla barriera ma la Pulce si ritrova il pallone lì e lascia partire un tiro insidioso. Beto compie il miracolo ma Pedro, entrato pochi minuti prima, è il più lesto e insacca da due passi. Il Siviglia non molla, ma è sfortunato e anche sprecone: prima Koke e poi Rami si divorano letteralmente il gol che darebbe ancora speranza.

Non basta lo spirito del Siviglia che, per quanto visto in campo, avrebbe forse meritato almeno di giocarsela alla lotteria dei rigori.