giovedì, Marzo 28, 2024
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To The Bone (Fino all’osso): l’importanza di riuscire a rialzarsi e guardare la vita per il regalo meraviglioso che è

 

To The Bone (Fino all’osso) è il film rilasciato ieri da Netflix scritto e diretto da Marti Noxon che vede Lily Collins come protagonista.

La trama del film ha come nucleo centrale il problema dei disturbi alimentari e la protagonista Ellen (Lily Collins) deve fare i conti non solo con la sua malattia, ma anche con la sua famiglia, la quale, stanca e distrutta non sa più cosa fare per riuscire ad aiutarla.

Il tutto ha inizio con un ultimo tentativo proposto dalla matrigna di Ellen, ovvero, un colloquio con un noto Dr. William Beckham, interpretato da Keanu Reeves, che si prende cura di altri ragazzi affetti da disturbi alimentari. Il colloquio crea una sorta di attrito tra il dottore e Ellen, ma la ragazza decide di provare quest’ultima strada.

To The Bone è un film che centra un argomento del quale poco si parla, ma che in realtà interessa una buona parte della popolazione mondiale, soprattutto per quanto riguarda il sesso femminile, dato che, veniamo bombardati da modelli e stereotipi completamente sbagliati, ai quali molta gente si aggrappa.

La pellicola, riesce a spiegare a 360° cosa comporta avere un disturbo simile e non solo per quanto riguarda i sintomi clinici, ma e soprattutto, i disturbi psicologici di cui le persone affette soffrono. Nel film si vede molto bene come Ellen abbia proprio dei cambiamenti d’umore, scatti d’ira o stati di allerta e di immeditata difensiva con varie ossessioni per riuscire a mantenere il suo peso, come ad esempio: controllare la circonferenza del braccio, fare attività fisica anche solo dopo aver mangiato un boccone o dividere il cibo in piccoli pezzi.

Per quanto riguarda invece i vari personaggi, brillante l’idea di inserire un elemento maschile, Luke, dato che comunque gli uomini sono molto meno colpiti delle donne dai disturbi alimentari.

Luke è un personaggio chiave nella riabilitazione e guarigione di Ellen, perche è proprio lui che aiuterà Ellen a rialzarsi e a combattere per la propria vita.

Interessante anche il personaggio di Keanu Reeves, lo psicologo, un uomo che resta molto sulle sue, ma che tratta i ragazzi in maniera normale, ovvero, non come un problema, ma come delle persone normali, aiutandoli così a sentirsi meno inadatti.

La madre di Ellen ha anche lei un ruolo centrale nella storia, ovvero quella di riportarla a combattere per la vita, una scena in particolare, molto forte, sottolinea questo amore tra madre e figlia. La scena in questione vede la madre di Ellen allattarla con un biberon, sembra molto strano inizialmente, ma poi si capisce che questo atto è l’inizio della rinascita.

Il momento in cui Ellen capisce che deve cominciare a combattere è quando all’improvviso sviene sotto il sole e come in un sogno rivede se stessa accovacciata in posizione fetale ridotta ad uno scheletro, nel momento in cui si risveglia e prende coscienza di essere ancora viva è lì che dentro di lei si scatena il bisogno di vivere.

La scena finale è una scena che lascia un finale aperto, ma a lieto fine, ovvero lei che ritorna nella casa dove realmente comincerà il processo di guarigione.

Un film forte che colpisce il cuore, un immersione nella psiche di chi veramente combatte giorno, dopo giorno, dopo giorno per riuscire a risalire in superficie dopo aver toccato il fondo e una Lily Collins che arriva dritta all’anima.