Capitano Gabriele Orlandi, questo è il nome del ragazzo che ieri intorno alle 18.00 ha perso la vita durante l’air show tenutosi a Terracina. Il tragico incidente è avvenuto a bordo di un Eurofighter 2000 Typhoon, nato da una collaborazione multinazionale tra il Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Al termine della sua esibizione mancava solo l’ultima figura, un looping e poi avrebbe lasciato spazio allo show delle Frecce Tricolori. Le cause sono ancora da definire, si esclude però che il pilota al momento dell’impatto vessava in stato di incoscienza.
Gabriele a 36 anni deteneva un curriculum impeccabile. Arruolato nel 2002, dopo cinque duri anni all’ Accademia Aeronautica di Pozzuoli, e nove mesi in Texas, ha trascorso un periodo in una base pugliese e nel 2015 è approdato nella base sita a Pratica di Mare. Parallelamente alla sua carriera di ufficiale dell’arma ha conseguito due lauree: una in Scienze aeronautiche, conseguita alla Federico II di Napoli; l’altra in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze.
Il video choc dello schianto ha fatto il giro del web in poche ore e non sono mancati commenti fuori luogo di alcuni italiani poco assennati, preoccupati principalmente della spesa pubblica. L’ Aeronautica Militare opera 24 ore su 24 per la sicurezza del Paese e dei cittadini, garantendo il controllo dello spazio aereo e proteggendo gli interessi nazionali, anche all’estero. Oltre ad essere valoroso stendardo per noi abitanti dello stivale, deve essere fonte di orgoglio e un vanto per tutti noi.
Dinanzi alla morte di un giovane, un militare, un ufficiale dell’A.M., solo la commemorazione è la più alta forma di rispetto. Un uomo amato, lo si capisce dall’affluenza alla camera mortuaria di ieri pomeriggio: parenti, colleghi, superiori tutti lì per rendere omaggio ad un guardiano dei cieli.
Da non dimenticare il suo motto, cucito nel suo borsone militare e non solo: “Alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo“.