giovedì, Aprile 25, 2024
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Unioni civili: primo sì, Senato fiducia con 173 voti

Via libera del Senato alle unioni civili con 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento è pronto per passare alla Camera.

La quota di 173 sì alla fiducia sulle unioni civili è stata raggiunta a fronte dei 245 senatori presenti e 244 votanti, come comunicato dal presidente Pietro Grasso.

Felice Monica Cirinnà: “E’ un primo passo, una vittoria con un buco nel cuore. Questa è una legge importantissima ma penso anche ai figli di tanti amici. Ora dobbiamo fare un secondo passo, siamo a metà della scala” ha commentato la senatrice dopo il voto di fiducia del Senato al ddl. La senatrice Pd si mostra positiva di fronte al venir meno del sostegno di M5S al supercanguro che  avrebbe altrimenti condannato all’immobilismo

La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa Legislatura e nella storia del nostro Paese” scrive su Facebook dopo il via libera del Senato al disegno di legge.

Nonostante ciò per il M5S il maxi-emendamento è pasticciato e discriminatorio: la soppressione dell’obbligo di fedeltà è mortificante, perché veicola l’idea che una coppia omosessuale non sia una famiglia stabile. La posizione della questione di fiducia su un ddl di iniziativa parlamentare sembra essere l’ennesima forzatura di una maggioranza che cerca subdolamente di scaricare le sue responsabilità su M5S.

Il governo ieri aveva presentato il maxi-emendamento frutto dell’accordo con Ncd (http://www.senato.it/ultresaula/allegati/File_1/MAXI_EM._1.10000.pdf qui il link per leggerlo).

Ma cosa è cambiato esattamente dal disegno di legge? Dal testo iniziale è stata stracciata la stepchild adoption, è stato infatti salvata solo l’ultima parte dell’articolo 3 ed inoltre l’unione- si legge -non comporta obbligo di fedeltà mentre prevede “l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione“.

Credo che oggi dovrebbe prevalere il buon senso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all’Italia è consentire alla Costituzione di trovare piena applicazione e di affermare finalmente che il progetto di vita tra due persone dello stesso sesso non vale meno di quello tra un uomo e una donna. Il regalo all’Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta”, (fonte ANSA) dice il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.

C’è quindi la  sensazione, anche a fronte dei commenti positivi di gran parte delle forze politiche, che questo provvedimento possa essere uno specchietto per le allodole e che non sia stato interamente rispettato il principio di uguaglianza o equivalenza auspicato. Mercoledì è andata in scena la protesta delle associzioni Lgtb di fronte al Senato.

 

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