giovedì, Marzo 28, 2024
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Viaggio nella musica di Pino Daniele: demo, inediti e curiosità

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230323707-5a814d7c-4b9f-4e90-8f09-4cf5e97b14e1Il viaggio nella musica di Pino Daniele non finisce mai, anche grazie al bellissimo lavoro del figlio Alessandro, primo genito di Pino nato dalla relazione con la prima moglie (Dorina Giangrande) la corista di terra mia, l’album di esordio di Pino Daniele del 1977. Forse un amore nato troppo presto, di due ragazzi appena 20enni, un amore nato dalle poesie (le prime) di Pino Daniele. Il ragazzo di S.Maria La Nova forse proprio con la sua chitarra e i suoi versi era riuscito a dare a Dorina quella sensazione di “Je sto vicino a te”. Un ragazzo appena 20 enne, scrive di getto e di petto, senza pensare (mai) che la vita o il mondo dove si vive diventerà “nu munno spuorco”. Il viaggio nella musica di Pino soprattutto con testi, accordi e provini inediti dalla sua scomparsa in poi stanno prendendo il sopravvento, facendo conoscere ai fan di Pinotto, un Daniele dal timbro di voce giovanissimo, magari con qualche “stecca” o accordo non riuscito perchè essendo troppo giovani non si ha ancora la padronanza di quella chitarra che poi sarebbe diventata una delle chitarre più illustri nel paronama musicale italiano e non solo. Pino Daniele si sarebbe poi cimentato a suonare con i grandi fino ad Eric Clapton pionere del blues e uno dei chitarristi (dicesi tra i 10 secondo la rivista rolling stones) più bravi di sempre. Nel 1982 Pino Daniele reduce dall’album “Vai Mo” (quello di Yes i know my way) ebbe l’onore di aprire il concerto (l’unico italiano) di Bob Marley a Milano. Non temette la pressione che gli ottantamila dello stadio S. Siro potessero influire, Pino Daniele con la sua storica band suonò i suoi primissimi pezzi. Tutto questo materiale (e non solo) sono archivio “storico” del figlio Alessandro, che i giovanissimi ragazzi possono sentire anche con un semplice click su youtube. Il viaggio musicale di Pino Daniele lo possiamo trovare sull’inedito uscito nel dicembre scorso “Tracce di libertà”. Tre cofanetti, 60 pagine illustrate e tanti inediti mai sentiti prima. Si sente l’aria che esce dalla finestra aperta che affaccia sul centro storico di Napoli, dalla casa delle zie Lia e Bianca, le zie benestanti che aiutarono Pino Daniele nella crescita da musicista e da studente. Sono tanti i motori di ricerca che aiutano e ci devono aiutare a scoprire ciò che Pino ha fatto per la musica italiana. Possibile ascoltare i demo esempio di Bella Mbriana album del 1982, dove una suggestiva “Tutta n’ata storia” dà spazio (nella prima versione) a solo strumenti accompagnati da falsetti che il giovanissimo Pino ogni tanto lancia. La celebre Napule è cantata negli studi di “Radio sound roma” nel 1976 per la prima volta, la prima versione di “Che Calore”, la demo di “Alleria” solo voce e chitarra registrata a casa di un amico. Il viaggio musicale di Pino Daniele è fatto anche di versioni alternative come i pezzi: “Saglie Saglie”, “Nun me scuccià” “Sotto o sole” o l’attualissima versione remixata dal grande dell’house music Little Vega di “I yes know my way”. Un viaggio fatto anche di interviste e brevi clip, dove Pino Daniele (già) aveva capito il divario tra nord e sud e la difficolta di vivere nella città di Napoli o il messaggio d’amore che lui medesimo dice a Massimo Troisi dopo l’operazione avvenuta in america nella fine degli anni 80. Napoli non ha del tutto scoperto la grandezza di uno dei suoi figli illustri, io consiglierei di farlo.