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X-Factor 2017, le audizioni: giudici, concorrenti e l’ospite della prima puntata

Dopo il successo di un’avvincente – e perché no, controversa – decima edizione, che ha visto trionfare i Soul System, band capitanata da Álvaro Soler, X-Factor Italia torna sugli schermi con la prima puntata di audizioni.

I giudici sono pronti a dare il via alla ricerca del talento: al tavolo, seduto per la quarta volta consecutiva, Fedez, pronto a scovare un artista che non finisca nel dimenticatoio, ma che aspiri ad una potenziale carriera dopo il programma. La grande sorpresa dello scorso anno, Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, vuole proseguire la strada che ha intrapreso: portare in televisione una musica “non-televisiva”, fuori dagli schemi, far conoscere al pubblico qualcosa di diverso. Torna nei panni di giudice, dopo qualche anno di assenza e svariati ruoli all’interno del programma, l’amata Mara Maionchi, carica, frizzante, spiritosa come suo solito; quest’ultima vanta un’esperienza unica nel campo della musica e della discografia, e spera di aver a che fare con qualcosa di non ancora presente nel panorama musicale. Debutta la giovane cantautrice Levante (pseudonimo di Claudia Lagona), in cerca di talenti che abbiano qualcosa da raccontare.

Come ogni anno, tantissimi sono i talenti che aspirano ad un posto nel programma. Rompe il ghiaccio Einar Ortiz, ventiquattrenne originario di Cuba, che incassa la prima standing ovation sulle note di All Of Me di John Legend; seguono i complimenti e i quattro sì della giuria.

La band Maneskin presenta un inedito intitolato Chosen. Nonostante qualche perplessità, i giudici riconoscono un grande potenziale ed un leader degno del suo ruolo. Quattro sì.

La grintosa, dolce Camille Cabaltera incanta i giudici cantando e rappando: la diciassettenne propone un inedito piano e voce, Worth It, che commuove Fedez; “tu non hai l’x-factor, hai tutte le lettere dell’alfabeto” si complimenta Levante. Quattro sì.

Non passa il turno Mariagrazia di Nuzzo, che nonostante un’interessante versione di Stronger di Amy Winehouse, deve ancora trovare la sua massima espressione artistica: lascia il palco con due sì di incoraggiamento di Levante ed Agnelli.

Si riapre la spinosa “questione della lingua”, già ampiamente discussa nelle edizioni precedenti, con la band electro-rock The Noiserz. “Perché non vi siete chiamati I Cavalli?” insorge Mara, convinta che ci sia bisogno di più artisti che presentino cover ed inediti in italiano, contro un sovrautilizzo dell’inglese. Ma il loro inedito Thirteen Percent mette d’accordo tutti. “Siete bravi, che palle!” Ammette la Maionchi. Quattro sì… (“abbiamo detto sì… non yes!” precisa ancora quest’ultima).

La giuria si divide con l’esibizione di Noemi Cannizzaro, cantautrice ed artista di strada, si esibisce con una toccante versione manierista di Fix You dei Coldplay che fa commuovere Levante, ma non colpisce Fedez, che la giudica “effetto Björk; troppo focalizzata sul personaggio e non sulle emozioni e le rifila un no. A Manuel non piacciono i vocalizzi, ma riconosce un timbro mozzafiato – vuole risentirla; passa il turno con tre sì.

Porta sul palco la sua emozionante storia, il giovane rapper – fino ad adesso l’unico degno di nota – Andrea Uboldi, alla ricerca di suo padre con l’inedito dai riferimenti classici Telemachia. Riceve i complimenti di tutta la giuria e quattro sì.

Dopo anni di gavetta, approda ad X-Factor il duo Heron Temple, con Iron Sky di Paolo Nutini, “due voci complementari, che stanno bene insieme” afferma Agnelli; Fedez li definisce il gruppo più interessante fin ora ascoltato. Anche per loro, quattro sì.

Il fuoco di Samuel Storm arde sul palco X-Factor, giovane nigeriano, che racconta la sua infinita odissea di salvezza verso una nuova terra, ed incanta il pubblico con il suo inedito The Fire. Fedez crede di aver trovato un papabile vincitore.

Qualche istante di pausa, per lasciare il palco ad un grande ritorno, quello di Giusy Ferreri, ospite della prima puntata. Ma non è sola: la cantante, infatti, in dolce attesa, è accompagnata dalla nascitura Beatrice.

Il vastissimo range della diciassettenne Alessandra Vedovato, che presenta una versione tutta sua di Human di Rag’n’Bone Man colpisce i giudici, i quali non tardano a notare una certa somiglianza estetica con Janis Joplin.

Chiude la prima serata di audizioni, con quattro sì, Rita Bellanza, con Baby Can I Hold You di Tracy Chapman. Nonostante qualche incertezza da parte di Fedez, Levante ne apprezza il timbro unico: “sei un diamante da sgrezzare, hai tutto quello che serve”.

Non mancano, come ogni anno, i “talenti incompresi”. Dall’Inno di Mameli rivisitato di Davide Marchini, ad un’azzardata traduzione di Light My Fire dei The Doors proposta da Frank, all’insipido pop dei Getting Louder, per finire con l’irruento Angelo Oliva, che sebbene canti da 49 anni, non accetta le critiche della giuria relative alla sua scarsa intonazione.

A tenere le redini del programma, accompagnare giudici e talenti in questo viaggio ancora una volta lui, protagonista indiscusso dal 2011: un entusiasta Alessandro Cattelan.

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