venerdì, Marzo 29, 2024
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Yvonne Strahovski parla del suo personaggio in “The Handmaid’s Tale”

Yvonne Strahovski, la perfida Serena Joy di The Handmaid’s Tale, è stata intervistata dalla giornalista Bonnie Laufer Krebs per discutere del suo ruolo nella serie.

L’attrice, nota soprattutto per aver interpretato Sarah Walker nella serie Chuck, interpreta forse uno dei ruoli più complessi della serie perché il suo personaggio ha mille sfaccettature, nonostante all’inizio possa risultare facile rilegarla nel ruolo della tipica antagonista.

Nella lunga intervista con Bonnie Laufer Krebs, Yvonne Strahovski ha rilasciato delle dichiarazioni davvero interessanti su Serena Joy e su come abbia approcciato il ruolo.

Ecco i punti più salienti della conversazione:

  • Sulla sua partecipazione alla Women’s March di Toronto (città dove sono avvenute le riprese dello show): ” Sì, sono andata. Non mi aspettavo che ci fossero così tante persone ed è stato incredibile. Penso che lo show abbia tirato fuori la mia parte femminista.”
  • Sulla sua conoscenza del libro di Margaret Atwood, da cui è tratto lo show, prima di prendere parte alla serie: “Ho letto il primo copione del pilot prima di leggere il libro e tutto questo processo di preparazione è stato per me come un’introduzione alla scrittrice Margaret Atwood. Ho letto tutto il libro prima di iniziare a girare. C’è molto materiale nel libro che abbiamo utilizzato nello show ma con il mio personaggio ci sono delle differenze che abbiamo voluto aggiungere.”
  • Sul provare pena o meno per il suo personaggio: “No so, è davvero difficile da dire perché dalla mia posizione attuale la giudico molto ed è davvero faticoso separare le due cose ma sto cercando di umanizzarla. Ho dovuto fare un passo indietro e scoprire ogni strato di Serena, volevo davvero renderla più umana. Lei non è molto umanizzata nel libro e volevo che le persone fossero combattute sul suo personaggio. Come se volessero odiarla ma non riuscissero.”
  • Se la decisione di rendere Serena e il personaggio di Elisabeth Moss più vicine d’età abbia aiutato l’attrice nella sua interpretazione: “Penso che aiuti sicuramente. Aggiunge una disperazione maggiore per quanto riguarda la questione della fertilità. Il fatto che Serena sia dell’età giusta per avere/poter avere figli e non ci riesca fa in modo che lei senta in modo più crudo e presente questa perdita.”
  • Sulla difficoltà a staccarsi dal personaggio una volta terminata una giornata di riprese: “Ho trovato molto faticoso lasciarla agli studi dove giravamo e tornare a casa e rilassarmi. Lei è sempre rimasta con me perché ero costantemente alla ricerca di capire cosa motivasse questa donna. Non condivido la sua brutalità e il suo modo di trattare le persone, Offred in particolare. Non provare empatia per Offred nelle scene in cui Serena era così brutale è stata una delle cose più difficili.”
  • Su come il romanzo di Margaret Atwood, scritto 30 anni fa, sia attuale: “Il tema è davvero rilevante nel clima di oggi. Non so se avessimo potuto pianificare The Handmaid’s Tale in modo tale da farlo risultare più rilevante di come sia diventato, è molto spaventoso. Se analizziamo anche solo la Women’s March di cui stavamo parlando prima e i flashback nello show possiamo constatare che non sembrino davvero flashback, sembrano cose che stiamo vivendo e vedendo quotidianamente sui giornali.”

The Handmaid’s Tale va in onda su Hulu e tornerà con una seconda stagione nel 2018.