Il 13 dicembre, data che coincide con il solstizio d’inverno, oltre ad essere conosciuto come il giorno più corto dell’anno, si festeggia anche, in tutta Italia e nel nord Europa, Santa Lucia.
La martire siracusana, nonché patrona della città siciliana, è stata presumibilmente uccisa, intorno al 304 d.C., durante la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore romano Diocleziano. Ovunque si trovano le sue reliquie e opere d’arte a lei ispirate.
La leggenda narra che Santa Lucia portava cibo e sostegno ai cristiani, nascosti nelle catacombe della sua città, e usava una corona di candele, per illuminare il suo cammino e per potere avere le mani libere.
Il nome Lucia, tra l’altro, deriva dalla parola latina lux, che significa luce. La martire è infatti la protettrice dei ciechi e a lei si rivolgono i fedeli afflitti da malattie agli occhi. Jacopo da Varazze, nella Legenda Aurea, una raccolta di biografie agiografiche, pubblicata nel 1265, ha dedicato alla santa tre pagine di testo, precedute da un preambolo sulle varie valenze etimologiche e semantiche, riguardanti l’accostamento del nome Lucia con la voce luce; da quanto scritto, risulta che Lucia derivi da luce ma che il suo significato sia esteso anche al valore simbolico di “cammino di luce”. La santa aiuta, dunque, non solo a vedere le cose di quaggiù ma a seguire la via luminosa della fede e del bene, ad avere uno sguardo ampio, capace di percepire la bellezza di tutto il creato.
A Siracusa, la Festa di Santa Lucia è festeggiata con particolare devozione; in tale occasione, viene fatta sfilare, per le strade della città, una statua in argento della martire, contenente le sue reliquie.
Nelle catacombe di Siracusa, che, dopo quelle romane, sono le più estese al mondo, è stata ritrovata una epigrafe marmorea del IV secolo; è questa la più antica testimonianza del culto della santa, che si è diffuso molto velocemente, tanto che le furono presto dedicate delle chiese, come a Ravenna, nel 384, per iniziativa di Sant’Orso, e Santa Lucia in Selci a Roma, per volere di Papa Onorio I.
Il giorno di Santa Lucia, soprattutto nel nord Italia, è anche una gran festa per i più piccoli. Come Babbo Natale o la Befana, anche la martire porta doni ai bambini, che le scrivono una lettera, con elencati i regali desiderati. Solo se, però, se li saranno meritati, se quindi saranno stati, per tutto l’anno, buoni e obbedienti, la santa li esaudirà. Per ringraziare Santa Lucia, la sera del giorno prima, si lasciano, per lei, arance, biscotti, caffè e mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno, o farina gialla e sale, per l’asino che trasporta i doni. La mattina, i bambini, oltre ai regali, nascosti per tutta la casa, trovano il cibo offerto consumato e, al suo posto, caramelle e monete di cioccolata.
La coincidenza della celebrazione di Santa Lucia con il solstizio d’inverno, nonché il naturale accostamento della martire alla figura dell’uomo vestito di rosso più amato dai bambini, contribuiscono a percepire le feste natalizie sempre più vicine.