giovedì, Marzo 28, 2024
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Il 2016 del giornalismo: dire il vero costa 48 morti e 259 arresti

Secondo il giornalista e scrittore argentino Horacio Verbitskygiornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto“.

La devozione alla verità, talvolta scomoda e pericolosa (ma necessaria per chiunque voglia fare informazione), nel 2016 è costata la vita a 48 giornalisti. A dichiararlo è l’annuale rapporto del Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), elaborato da Elana Beiser e Elisabeth Witchel, e pubblicato oggi 19 dicembre. Il CPJ, dal 1992, analizza ciascun singolo caso al fine di stilare una lista completa e dettagliata in cui figurano esclusivamente gli episodi in cui il nesso tra la morte del giornalista e l’esercizio della sua professione risulti accertato e incontrovertibile. Altre 27 morti, verificatesi tra il 1 gennaio e il 15 dicembre 2016, sono attualmente al vaglio del comitato.

Per il quinto anno consecutivo, la Siria guadagna la sua macabra medaglia d’oro: sono infatti 14 i giornalisti che negli ultimi 12 mesi hanno perso la vita nel tentativo di raccontare il conflitto scoppiato nel 2011. Seguono l’Iraq e lo Yemen con 6 morti ciascuno, l’Afghanistan con 4, la Somalia e la Libia con 3, il Pakistan, il Messico, l’India e la Turchia con 2, e, fanalini di coda con un caso a testa, il Brasile, la Birmania, la Guinea e l’Ucraina. Dal rapporto emerge che, mentre il 38% dei cronisti uccisi si occupava di politica e il 19% di corruzione, ben il 75% seguiva le guerre. Il divario tra le percentuali potrebbe acuirsi, se si pensa che lo Stato Islamico è responsabile della sparizione di almeno 11 reporter di guerra dal 2013 ad oggi; di questi non si hanno notizie, ma si teme possano aggiungersi all’elenco degli assassinati.

Se in alcuni casi muoiono i giornalisti, poi, in altri muore il giornalismo, sotto i colpi violenti della censura. I cronisti arrestati nel 2016 sono 259; di questi 81 solo in Turchia, caso emblematico del lento e doloroso declino della libertà di stampa.