Sembra uno scherzo del destino. Nello stesso giorno in cui Barack Obama ha messo a punto il piano per contrastare la circolazione della armi, una bimba di due anni perde la vita. L’incidente è avvenuto in Georgia, a Lagrange, a sud ovest di Atlanta. La vittima è stata uccisa dal fratellino mentre giocavano con un oggetto piuttosto pericoloso, una pistola lasciata lì incustodita.
Secondo la polizia in casa al momento della tragedia erano presenti due adulti e quattro bambini di 10, di 3, di 2 e di un anno. Non è ancora chiara la dinamica de fatti: probabilmente uno dei bambini ha trovato la pistola e ha colpito al petto la sua sorellina, Calvinyanna Sanders. La polizia sta indagando per cercare di capire come il piccolo abbia fatto ad ottenere la pistola, nonostante in casa ci fossero due adulti.
Intanto mentre una bambina innocente perde la vita, i membri del Grand Old Party hanno espresso la indignazione nei confronti del decreto esecutivo proposto da Obama. Queste pesanti critiche da parte del partito repubblicano potrebbero influenzare negativamente la corsa alle presidenziale di Obama. Per Jeb Bush l’atto di imperio di Obama è una «negazione del diritto del popolo». «Mi batterò con tutte le mie forze – ha detto – contro ogni tentativo del presidente o di qualsiasi altro liberal che ha intenzione di negare qualsiasi diritto garantito dalle legge e dalla Costituzione». C’è chi poi leva la propria voce chiedendo al Presidente di volgere il proprio sguardo su questioni altrettanto importanti: Mike Huckabee invoca invece il diritto a vietare l’aborto, Carly Fiorina invita Obama a concentrarsi di più sullo stato islamico.
Sembra che anche il popolo americano non sia disposto a perdere questo “diritto”. Dopo l’appello di Obama per delle misure più restrittive nell’utilizzo delle armi d’assalto, durante le festività si è avuto un ingente incremento delle vendite. Nel mese di dicembre si è raggiunto il massimo degli ultimi 20 anni.
