Mazzette in cambio di informazioni. E’ quanto hanno scoperto dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Napoli. Ad essere coinvolti direttamente sono un malavitoso legato alla camorra e un carabiniere. Ad essere arrestati, però, sono stati in cinque: oltre ai due carabinieri anche tre pregiudicati ritenuti legati ai clan Polverino, Nuvoletta e al gruppo emergente degli Orlando.
Infatti, in realtà i carabinieri coinvolti nella vicenda sono due, uno graduato e uno semplice: Francesco Papa, 36 anni, e Angelo Cantone, 35 anni. Chi più direttamente e chi meno. Cantone è accusato di corruzione aggravata e accesso abusivo a sistema informatico ed è finito in carcere, insieme ai pregiudicati. Papa, invece, è indagato solo per concorso in accesso abusivo. Perciò non è stato arrestato ma ha il divieto di dimora a Napoli, Caserta e nelle rispettive province. Da parte dell’Arma è arrivata immediatamente la sospensione per i due carabinieri coinvolti.
Le altre persone finte in cella sono i pregiudicati Angelo Di Maro, 37 anni; Francesco Sepe, 49 anni, che si trovava ai domiciliari e Massimo D’Onofrio, 42 anni. Il gip, inoltre, ha disposto i domiciliari per l’intermediario, Domenico De Martino, 68 anni. I pregiudicati si occupavano prevalentemente di spaccio di stupefacenti e si servivano delle informazioni che i carabinieri gli fornivano riguardo alle indagini. Infatti nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 80 chilogrammi di droga, tra hashish e marijuana, una pistola a salve calibro 9 e 4890 euro in contanti. L’intermediario, invece, stava organizzando il trasferimento di uno dei due carabinieri.