martedì, Ottobre 15, 2024
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A Tuchel non sono andate giù le parole di Lukaku: è possibile un suo ritorno all’Inter?

Il 2021 si è chiuso con l’intervista di Romelu Lukaku a Sky Sport che ha occupato le prime pagine della stampa nazionale e internazionale. Il belga ha rivelato il suo amore all’Inter e ha detto, in un certo senso, di essersi pentito di aver lasciato la barca per andare al Chelsea e si è addirittura detto speranzoso di un futuro ritorno in nerazzurro. Parole rosee che non hanno comunque ammansito la Curva Nord che qualche giorno fa gli ha dedicato uno striscione fuori allo stadio per fargli capire che il suo addio estivo non è stato ben digerito.

Ma a storcere maggiormente il naso è stato, com’è logico, il suo allenatore Tuchel che ha subito risposto dicendo che non era il caso di rilasciare queste dichiarazioni: “Le parole di Lukaku? Non mi sono piaciute, hanno causato un casino di cui non avevamo bisogno”. Il rapporto tra i due non è prettamente roseo e in molti casi il belga è dovuto partire della panchina tranne nelle ultime occasioni in cui è riuscito anche a trovare il goal. AGGIORNAMENTO 2 GENNAIO: Romelu Lukaku non è stato convocato per il match di oggi contro il Liverpool.

In Italia adesso la questione è solo una: c’è davvero la possibilità di un ritorno a breve termine di Romelu Lukaku all’Inter? Ad analizzare la questione ci ha pensato La Gazzetta dello Sport nella sua versione odierna: “Lukaku nell’agosto scorso si è trasferito al Chelsea per 115 milioni di euro più bonus, lasciando l’Inter dopo due stagioni: si tratta della cessione più ricca della storia del club nerazzurro. Al Chelsea, con il quale si è vincolato fino al 2026, Lukaku guadagna 12 milioni netti a stagione.”

Il primo impedimento, dunque, riguarda l’ingaggio perché in un improbabile suo approdo a gennaio all’Inter, il club di Steven Zhang si ritroverebbe a dovergli pagare come minimo 6 milioni di euro netti per la parte restante di stagione; tutto ciò senza considerare la formula con cui Big Rom potrebbe tornare a Milano e la volontà del Chelsea di registrare una storica minusvalenza.

In secondo luogo c’è il discorso tattico: l’Inter di Simone Inzaghi è molto diversa da quella di Antonio Conte. Nello schema dell’ex tecnico della Lazio non c’è un bomber di riferimento come c’era l’anno scorso e a segnare sono un po’ tutti. Edin Dzeko fa spesso lavoro di rifinitura e arretra di molti metri per poter favorire il gioco di squadra. Lukaku, invece, tendeva ad allungare la squadra e a creare pericoli grazie alla sua unica forza: rapidità, potenza e una buona finalizzazione gli hanno permesso di segnare ben 47 reti in due stagioni in Serie A.

Non è scontato che Marotta e Inzaghi accettino di snaturare il proprio progetto tecnico facendo tornare Romelu Lukaku, ma è anche vero che il ritorno del belga garantirebbe un peso offensivo certamente maggiore, fermo restando che la compagine meneghina ha chiuso il girone di ritorno con il migliore attacco in virtù delle quarantanove reti messe a segno (una media di 2,57 a partita) ovvero quattro in più rispetto all’anno scorso. In definitiva, il ritorno del belga per ora è assai complicato, ma nel calcio di oggi, mai dire mai.

Walter Molino
Walter Molino
Laureato in Mediazione Linguistica e Culturale (Spagnolo, Portoghese e Catalano) all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", appassionato di calcio e basket.
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