La nuova dirigenza rossonera si sta tingendo sempre più di nerazzurro. Dopo la scelta della nuova proprietà cinese del nuovo amministratore delegato, ovvero Marco Fassone, e la contrattazione dell’attualmente capo scout degli osservatori interista Massimiliano Mirabelli, che tra l’altro era già al Bentegodi domenica per Chievo-Lazio, manca un ultimo tassello per completare il quadro dirigenziale del nuovo Milan made in China. Addirittura prima di Mirabelli si era pensato ad un altro illustre impiegato dell’Inter, ovvero l’attuale direttore Piero Ausilio che ha declinato l’offerta. Fassone, che di certo interista non è avendo lavorato già per Napoli e Juventus, deve quindi lavorare per portare un altro dirigente a Casa Milan e molte voci vorrebbero l’inserimento di una bandiera rossonera nell’organigramma societario. Tuttavia alcuni hanno prontamente rifiutato come Demetrio Albertini (che ha Twittato “Io non sono Interista” alludendo alla nuova conformazione della società) e Alessandro Costacurta (che su SKY ha detto: “Non provino nemmeno a chiamarmi”).
In tutto questo caos, ancora irrisolto, la clamorosa voce delle ultime ore riguarda Adriano Galliani. Lo storico amministratore delegato del Milan, in carica dal 1986, si trova in pratica disoccupato e ci sono sicuramente molte squadre che vorrebbero accaparrarsi le sue competenze da dirigente che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di “Condor” per riuscire a prendere giocatori impensabili negli ultimi giorni di mercato. Oltre alla presidenza della Lega, carica che ha già ricoperto, si profila addirittura un interessamento dell’Inter a inserirlo in società per fare uno sgarbo ai cugini e rispondere dente per dente. È probabile che questa mossa dia fastidio a più di un tifoso (di entrambe le fazioni) ma rappresenterebbe uno smacco clamoroso all’ex club di Silvio Berlusconi. Lo scenario si potrebbe concretizzare perché il rapporto tra l’Inter e Michael Bolingbroke sta finendo e l’ex Milan andrebbe a ricoprire proprio il ruolo del dirigente arrivato insieme a Thohir.