C’è aria di tensione tra Andrea Agnelli e John Elkann, a preoccupare il primo azionista e presidente del gruppo Exor, è la sostenibilità dell’operazione Ronaldo, che ha causato un netto indebitamento del club, che ora deve necessariamente sperare nei proventi della Champions per ritornare in corsa.
A puntare l’attenzione sulla questione è Il Messaggero, ecco quanto si legge sul quotidiano:
“L’emissione del bond da 175 milioni di euro (richieste per 250) ha allungato la scadenza dell’indebitamento finanziario netto societario che con l’arrivo di CR7 è aumentato dai 310 milioni del 30 giugno 2018 ai 384 milioni di dicembre.
Ma il ricorso al mercato finanziario potrebbe non bastare. Serviranno altri sacrifici a giugno. E se la strada di un ridimensionamento della rosa al momento è da escludere, per mantenere la squadra competitiva in Europa, l’altra via potrebbe essere quella di una ricapitalizzazione, elemento di contrasto tra John Elkanne Andrea Agnelli”.
L’operazione ha raffreddato i rapporti tra Elkann e Agnelli, rapporti già tesi dopo l’addio dell’ad Marotta, finito poi all’Inter, e di Aldo Mazzia, punti di riferimento di Elkann all’interno della società bianconera.
