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Al MAO di Torino un viaggio virtuale ci porta nella Città Proibita di Pechino

Il MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino presenta in anteprima assoluta un’esperienza unica nel suo genere: un viaggio virtuale nella Città Proibita di Pechino. Si tratta di un progetto innovativo tra la Fondazione Torino Musei, presieduta da Patrizia Asproni, e LD Multimedia, start-up torinese, leader europea nella produzione di scenari di realtà virtuale.

Nella speciale Virtual Room allestita nel Salone Mazzonis al primo piano del museo, dal 21 febbraio al 28 marzo, i visitatori potranno viaggiare nel tempo e fare una visita a quello che fu il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing, capolavoro architettonico e monumento simbolo della Cina. Basterà indossare degli appositi occhiali, «Oculus Rift», per trovarsi subito immersi in una realtà virtuale. Davanti ai nostri occhi la Città Proibita di Pechino, con tanto di guardie che, al nostro passaggio, muoveranno gli occhi, quasi ad indicarci il percorso da compiere.

L’esterno della «Città Proibita» nella ricostruzione virtuale (fonte: corriere)
L’esterno della «Città Proibita» nella ricostruzione virtuale (fonte: corriere)

Con questo progetto il MAO di Torino sarà il primo museo al mondo ad utilizzare la realtà soggettiva stereoscopica in movimento a 360 gradi.

“Cammineremo attraverso la piazza – spiegano dal Mao – saliremo le scale che portano alla terrazza dove si erge il Palazzo della Suprema Armonia, per arrivare fino al trono, camminando sopra il tappeto imperiale dell’Elisir dei Nove Draghi, diventando noi stessi figli del cielo”.

“Si tratta di una dimostrazione concreta di quanto le innovazioni più ardite possano arricchire la cultura museale e viceversa”, sottolinea Patrizia Asproni.

Inoltre, grazie al visore in cartone / cardboard prodotto da LD e distribuito al bookshop del Museo, i visitatori che lo desiderano potranno replicare e rivivere il viaggio a casa propria, con il proprio smartphone, scaricando gratuitamente le applicazioni dedicate.

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