venerdì, Aprile 19, 2024
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Amarcord Cruz :” l’unico rimpianto è non aver aiutato Adriano”

Per tutti era El Jardinero, per molti era il talismano dell’Inter di Moratti, colui che ribaltava le sorti dei match a cinque minuti dalla fine. Raggiunto dai microfoni di Fox Sport, Julio Cruz si è lasciato andare a dichiarazioni che tradivano la nostalgia per quegli anni.

Acquistato dal Bologna nel 2000, si mise evidenza in Serie A per la sua determinazione ed un fisico che gli permetteva di spadroneggiare nelle aree di rigore. Il passaggio all’Inter dell’ hombre vertical Cuper fu l’occasione di una vita a cui non potè dire di no. La concorrenza, neanche a dirlo, era tremenda.

Chiamato in causa per un’intera gara o solo per pochi minuti riuscì sempre a giocare con professionalità e umiltà. D’altronde il reparto, ai tempi, era super affollato ma Julio non ne fece mai un problema. Solo per citarne alcuni, quelli erano gli anni di Vieri, Recoba, Martins, Kallon e Adriano e nell’intervista Julio li ricorda tutti con affetto.

Però quando si arriva a parlare del brasiliano, gli occhi di Cruz si velano di una lampante malinconia. “Era un ragazzo eccellente, lo è tuttora. Nel suo miglior momento gli capitò una disgrazia in famiglia per la morte del padre, noi c’eravamo accorti che era cambiato. Lo psicologo dell’Inter disse che aveva bisogno di una figura paterna perché non ce l’aveva più. Tutti noi abbiamo provato ad aiutarlo, ma poi ha lasciato il club. Quando faceva qualcosa che non andava, l’allenatore gli diceva di stare fuori e poi veniva anche accontentato dalla società“.

La dichiarazione, fra il paternalistico e la rassegnazione, non è passata inosservata tra i tanti tifosi nerazzurri, per i quali Cruz resta un esempio di modestia e attaccamento alla maglia.

 

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