venerdì, Aprile 19, 2024
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Ammanettato e bendato in caserma il giovane americano coinvolto nella morte del carabiniere Cercielli: l’Arma avvia un’indagine

E’ stata avviata un’indagine dall’Arma dei carabinieri in seguito alla diffusione di un’immagine che ritrae bendato e con le mani legate dietro la schiena l’americano Christian Gabriel Natale Hjort, coinvolto nell’uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega avvenuta a Roma nei giorni scorsi.

La foto, realizzata all’interno di una caserma, ha scatenato l’imbarazzo dell’Arma che ha subito preso le distanze condannando il gesto; il carabiniere che ha dato l’ordine di bendare il giovane sarebbe già stato individuato e sarà presto trasferito ad un reparto non operativo.

Il militare avrebbe giustificato il gesto affermando che sul monitor della stanza in cui era presente il ragazzo erano visibili alcuni dati sensibili inerenti ad altre inchieste di cui l’interrogato non doveva venire a conoscenza. Prosegue intanto l’indagine interna dell’Arma per scoprire chi sia il responsabile della diffusione della foto.

Le reazioni suscitate dalla foto dello studente americano bendato sono state varie: il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato che “l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto

Francesco Storace, prende le difese dell’Arma e commenta su twitter: “Lo hanno bendato per evitare che si guardasse allo specchio. Piccolo infame. Io preferisco pensare a quel povero carabiniere e non me ne frega nulla se in caserma hanno ospitato così un delinquente drogato“.

Dello stesso avviso anche Giorgia Meloni: “A tutti quelli che ora si affannano a montare il caso del delinquente bendato in caserma vogliamo ricordare che la vittima è un carabiniere barbaramente ammazzato a 35 anni, il carnefice un balordo drogato americano. Punto“.

Penso che la foto di cui tutti parlano sia la prova di almeno un paio di reati, e probabilmente una buona arma in mano agli avvocati difensori dell’assassino” commenta invece Pietro Grasso. “E’ una foto che mi fa male perché quel comportamento infanga il lavoro di migliaia di carabinieri. Chi rappresenta lo Stato non deve fare queste cose. Chi fa il Ministro della Repubblica non deve giustificarle. E’ pericoloso, sbagliato, e fa male al nostro Paese. Non posso nascondere di essere davvero preoccupato“.

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