venerdì, Aprile 19, 2024
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ESCLUSIVA- Angelo Mazzone:” Milano Segreta è nata davvero per gioco,ma poi è diventata qualcosa di grande successo con un riscontro di pubblico incredibile “

In esclusiva per Dailynews24 il fondatore di Milano Segreta Angelo Mazzone.

Ci racconti chi è Angelo Mazzone
Questa è una domanda a cui non so mai rispondere (ride).
Chi è Angelo devo ancora capirlo bene io dopo 36 anni, e credimi è fra le cose più ardue che tu possa immaginare, perché sono una persona sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di nuove esperienze, che si lascia rapire da correnti di pensiero spesso diverse fra loro, che cambia idea su molte cose.
Qualcuno pensa che cambiare sempre idea sia da persone poco stabili, io invece penso che siano proprio le persone che non cambiano mai idea a non essere molto equilibrate, il mio professore di economia diceva sempre: “un uomo che ha certezze assolute e che non cambia spesso idea nella vita è un uomo finito”, me la ricorderò sempre questa frase, ed è vero, mi sono ritrovato spessissimo a pensare qualcosa solo per una mia idea e poi magari quando mi son ritrovato di fronte a quell’idea, all’atto pratico, ho cambiato modo di vedere le cose. Ma penso sia una cosa comune a molti, quindi non so bene chi sia Angelo mazzone, ma posso dirti che sono sicuramente una persona che ama molto la sua vita, amo quello che faccio, amo rapportarmi con le persone, amo mangiare, amo il fitness, amo il lago e la montagna, il mare, gli animali, il cinema , amo l’arte e la storia, questo sicuramente posso dirtelo, per il resto ahimè richiedimelo fra una quarantina d’anni (ride).

Che cos’è Milano Segreta e com’è nata l’idea?
Milano Segreta è nata davvero per gioco. Altro non era che una paginetta in cui mi divertivo a postare  di volta in volta luoghi di Milano che visitavo da appassionato d’arte, era per lo più una pagina aperta per fare dispetto ad un mio caro amico di Torino, che mi diceva spesso le solite banalità, i soliti luoghi comuni sul fatto che c’è poco da vedere, che rispetto ad altre città c’è poca arte, poca storia , pochi monumenti. E quindi di tanto in tanto giravo, scattavo e postavo. Dall’essere una paginetta da condividere con gli amici tutto poi invece si è trasformata in qualcosa di grande successo con un riscontro di pubblico incredibile che mai mi sarei aspettato in verità, soprattutto perché ripeto non è una cosa che è nata a tavolino; spesso mi scrivono diversi blogger chiedendomi come ho fatto a raggiungere quei numeri e quegli apprezzamenti, c’è chi studia gli orari a cui postare, cosa postare, come postare ecc , io non ho mai creduto a questi schemi , alla gente o arrivi o non arrivi, inutile stare a girarci attorno e a progettare cose, una cosa se deve accadere accade, sono convinto che le cose fatte col cuore e con la passione, alle persone prima o poi arrivano. Esistono altre pagine su Milano ad esempio nate anni prima della mia, che però non hanno mai avuto questo riscontro.
Non c’è una spiegazione reale ed effettiva, il caso, la passione, la dedizione, l’amore verso quello che fai,  tutto un insieme di cose che ti fanno arrivare al cuore della gente. Mi sono ritrovato quindi per caso a fare questo lavoro, prima non sapevo neanche cosa significasse fare il Social media Manager (ride). Son quelle cose che ti capitano per caso nella vita, fino a 2 anni fa facevo tutt’altro, sono stato rinchiuso in una boutique di Montenapoleone per tanti anni, a servire magnati russi, politici giapponesi, personagi famosi, famiglie ricche , e poi di colpo mi son ritrovato ad organizzare tour turistici per milanesi e stranieri, che strana la vita eh?

Per me è stato sicuramente un salto di qualità non indifferente, da che ero rinchuso in 4 mura da mattina a sera, oggi invece sono in giro per Milano in lungo e in largo a scovare sempre nuovi posti dove portare le persone, ad intrufolarmi in cortili, chiese, palazzi, a vedere mostre in anteprima per vedere se ne vale la pena portare chi ci segue, non immagini neanche quanto questo lavoro sia stimolante ma quanto al tempo stesso richieda un impegno enorme; il fatto che Milano Segreta sia una piccola realtà ma che ha una richiesta di partecipazione ai tour gigantesca comporta anche una grande responsabilità, le persone che vengono con noi bisogna stupirle, soprattutto perché per la maggior parte sono persone che a Milano ci abitano,  dobbiamo quindi fargli conoscere cose che mai avrebbero immaginato, per un maniaco perfezionista come me poi capirai, non appena una cosa non va bene vado in escandescenza, mi agito, vorrei che tutto fosse sempre perfetto, che tutto andasse sempre bene, sento addosso la responsabilità per ogni tour e vorrei avere tutto sotto controllo, ma mi rendo conto è impossibile, allora certe volte mi fermo e mi dico “Angelo datti una calmata”. Grazie al cielo ho anche due persone splendide e professionalmente valide che mi aiutano e che fanno questo lavoro da anni, quindi apprendo, ascolto, imparo, seguo i loro consigli, assieme formiamo un team formidabile, ed anche questo le persone che vengono ai nostri tour lo notano, entrano subito in sintonia con noi, si sentono a casa, a loro agio, anche questo è importante. Cerchiamo sempre di rapportarci singolarmente ai singoli individui seppur partecipano in gruppo, è molto importante regalare sempre un sorriso, fare domande, essere disponibili , gentili e aperti a tutto. Per questo poi tornano sempre da noi per fare nuovi tour, scoprire nuove cose. Perché Milano va scoperta, a differenza di altre città come Roma, Venezia, Napoli, dove la bellezza è alla portata di tutti, qui a Milano invece è nascosta dietro portoni, dietro palazzi, sotto le chiese, c’è davvero un mondo parallelo, io dopo 2 anni devo ancora riuscire a vedere alcuni posti, immagina…

Se fossimo a Milano quali posti secondo te dovremmo assolutamente visitare e perché?
Sicuramente il primo luogo da visitare è il Cenacolo! Non si può passare a Milano e non vedere il Cenacolo. Come dire vado a Roma e non vedo il Colosseo! Sempre che però si riescano a trovare i biglietti, visto che è fra i siti storici più visitati al mondo, e spesso la gente crede di presentarsi li alla biglietteria e di entrare, non funziona cosi, il Cenacolo va prenotato molto tempo prima proprio per la grande affluenza. Va visitato perché racchiude per me  la vera essenza di Milano attraverso Leonardo, in quel dipinto parietale c’è la devozione, c’è il sacrificio, il duro lavoro, il mistero, tutte cose che rappresentano Milano. Parliamo del dipinto più famoso e controverso della storia dell’umanità, è per me il capolavoro Rinascimentale per eccellenza, e se pensi che un sacco di persone che a Milano ci vivono ma non sono mai entrate a vederlo è alquanto imbarazzante! Quindi lo metto al primo posto, proprio per spronare i milanesi ad andare a vederlo, che sia con la nostra guida che ne racconta la storia, che sia anche da soli a vederlo, ma bisogna andarci.

E poi il Monumentale, altro luogo incredibile, un vero e proprio museo a cielo aperto, qui ci si potrebbero passare intere giornate, settimane, è cosi pieno di opere d’arte di famosi scultori e non,  che davvero non basterebbe una vita per raccontarlo. Ogni volta che ci capito con i nostri gruppi scopro sempre qualcosa di diverso, una nuova tomba famosa, una scultura che mai avevo notato; è il mio luogo preferito qui a Milano, spesso quando non ho nulla da fare e voglio stare un po in pace con me stesso vado al Monumentale e amo perdermi nei suoi viali, fra gli alberi, fra le tombe, spesso mi siedo da qualche parte e sto in silenzio, mentre la città attorno pulsa, corre, vive, è una sensazione pazzesca! Di recente ad esempio ho scoperto l’edicola della famiglia Erba, e tramite ricerche ho scoperto che è una delle famiglie più importanti che hanno dato lustro a Milano, Carlo fu uno dei primi ad inventare la supposta! La cosa fa abbastanza ridere, ma per l’epoca era un invenzione incredibile. Insomma il Monumentale è questo. Ti soffermi su una tomba, ti documenti e scopri cose incredibili.

Metto infine il Duomo. Sarò impopolare, ma lo consiglio solo perché è il Duomo e quindi va visto. Ho un rapporto di amore e odio con questa cattedrale, perché la sua gloriosa fama offusca tutto il resto , come se qui a Milano fosse l’unica cosa che davvero vale la pena vedere, e invece non è assolutamente cosi. Quindi questa cosa me lo fa un po’ odiare, proprio perché la sua fama viene prima di ogni altro luogo, ma non posso anche non amarlo, il perché non c’è bisogno neanche che lo dica insomma.

E poi se ci si ferma qualche giorno in più a Milano allora consiglio assolutamente San Maurizio al Monastero, la Certosa Garegnano, la Pinacoteca di Brera, l’Ambrosiana, il Castello Sforzesco, Arco della Pace,  il Teatro alla Scala, San’Ambrogio, Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, la basilica di San Vittore al Corpo, San Lorenzo, l’Acquario Civico che è il più antico d’Europa, il GAM, l’Archeologico, insomma potrei stare fino a domattina a farti un elenco di cosa visitare, per girare davvero bene Milano e poter dire di aver visitato almeno le cose più belle ci vorrebbero minimo 5-6 giorni di permanenza.

 

Hai lavorato nel circo di Nando Orfei. Ci racconti che esperienza è stata?
Curioso che mi faccia questa domanda perché sono in pochi a saperlo , avete scavato a fondo nella mia vita (ride).
In realtà non ci ho lavorato, tutto è successo qualche mese fa, dove ho posato come modello  per uno studio fotografico, in un servizio di moda proprio ambientato al circo , circo che era qui in città tempo fa, di Nando Orfei per l’appunto. Grazie a questa esperienza senza volerlo ho potuto vedere il circo dietro le quinte, quello che succede, il grande sacrificio che richiede quest’arte centenaria, il rapporto incredibile di fiducia e amore che questa famiglie hanno con i loro animali. Cosa ben diversa da realtà di circhi come la Cina, India ecc, dove non esistono leggi etiche e controlli per gli esseri umani figuriamoci per gli animali!  Ho imparato ad esempio che una tigre mangia fino a 35 kg di carne al giorno e che crescerla fra spese veterinarie e tutto il resto costa davvero una follia.

Non avevo un idea propositiva rispetto agli spettacoli viaggianti al riguardo.
Ma d’altronde da sempre gli animali e l’uomo lavorano assieme, in più contesti, non è certo solo il circo ad usare gli animali, dai cavalli usati dalla polizia, ai cani che vanno a scavare sotto le macerie i corpi , spesso lasciandoci la vita , agli animali usati a scopo di lucro nelle produzioni cinematografiche, nelle produzioni televisive, acquari, zoo, gare di agility, animali usati per la pet-terapy, cani usati per condurre ciechi, mostre, concorsi di bellezza,  animali usati per le corse, cani antidroga, e tanto altro da sempre!! L’importante è che gli animali vengano trattati bene e stiano bene. E la famiglia Orfei devo dire, alleva i propri animali nati in cattività da generazioni meglio di molti santuari che ad esempio ho visto in paesi africani. Sono esseri di famiglia, come per noi lo sono cani e gatti.

Mi ha molto aperto la mente e fatto cambiare idea su molte cose venire a contatto con questa realtà, questo tornando sempre al fatto che appunto davanti poi ai fatti vivendole di persona le cose, si cambia idea.

Fra l’altro il giorno in cui abbiamo girato il servizio fotografico era nato un cucciolo di tigre, ci siamo ritrovati  con la troupe dell’agenzia fotografica a festeggiare assieme alla famiglia Orfei la nascita, sono accorse televisioni radio, giornali,  membri della famiglia che piangevano di gioia come fosse nato un altro figlio, e nel mentre accadeva tutto questo in pista c’era lo show con tutti gli spettatori.  Ho conosciuto persone splendide. Ho vissuto questa esperienza come una cosa magica che mi ha arricchito molto e aiutato a sconfiggere diversi luoghi comuni e preconcetti che avevo. Questo si.

Quali sono le tue passioni?
Mangiare e andare a cinema e a teatro. Ho una predilezione per il cinema. In un’altra vita avrei voluto fare l’ attore. Penso sia il mestiere più bello al mondo!

Ritrovarti ad interpretare persone e vite è una cosa a mio avviso davvero eccitante. Avrei dovuto studiare per questo. Ma immaginati, io,  a 20 anni, in un paesino in mezzo alla Murgia barese, che dico a mio papà floricoltore “voglio fare l’attore! “ (ride). Mio papà mi disse “guadagnati i soldi e ti paghi la scuola di recitazione”, cosi non è mai stato perché poi i primi soldi con i miei primi lavori li ho usati per fare molto altro.Provengo da una famiglia modesta, dove nulla mi è mai stato regalato, ed anche laddove i miei genitori potevano permettersi di assecondare i miei sfizi, le mie voglie, i desideri, e mai niente ci è mancato, mi hanno sempre insegnato che le cose vanno guadagnate.
Sin dai tempi della scuola appena finivo i compiti correvo dal parrucchiere di famiglia a fare l’aiutante, per guadagnarmi i soldi per poter uscire con gli amici a ballare o a prendere una pizza al sabato sera.Questa cosa di fare l’attore una volta poi che sono diventato più grande è svanita nel nulla. Quando ero più giovane ho però lavorato  nel mondo della moda come modello, sono stato il volto anche di un marchio quando avevo 19 anni, ancora oggi mi capita ogni tanto di fare qualcosa.

Ma a fare l’attore non ci ho neanche più pensato, perché la vita mi ha dato tutt’altro, a cui sono grato. Quindi di riflesso mi è rimasta la passione per il cinema, conosco tutti gli attori, tutti i film, devo seguire le premiazioni, i festival, gli Oscar, non manco mai al cinema, se spesso non trovo chi mi fa compagnia ci vado da solo a vedere i film.

Ho anche la passione per  la cucina, ma un momento, la cucina intesa non come imparare a cucinare e sperimentare, no, mi piace proprio mangiare! (ride).
Fortuna non si direbbe, in famiglia siamo tutti di costituzione magra, ed io frequento la palestra almeno 3 volte la settimana, ma non è mai stata un ossessione, amo il mio corpo oggi, ma se  domani la mia costituzione fisica dovesse cambiare e dovessi ingrassare magari mi darei un freno ecco. Credo. Forse. (ride).
C’è stato un periodo in cui mi cimentavo a preparare dolci, torte, e devo dire mi riuscivano davvero bene, ma è stata una cosa che si è spenta abbastanza in fretta, anche qui preferisco mangiarli.
Quindi una delle mie passioni è girare per ristoranti, penso un domani potrei aprire una sorta di Milano Segreta Restaurant dove inserire tutti i posti in cui ho mangiato e che ho girato da quando sono arrivato a Milano, 11 anni fa, e sono davvero tanti (ride)
Scherzi a parte , mi piace davvero girare e scoprire sempre nuovi ristoranti, anche se devo dire che preferisco le vecchie trattorie, quelle catapecchie dove magari a vederle da fuori dici “mamma mia e chi ci entra qui” poi invece appena ti siedi mangi da dio. E Milano è piena di posti cosi.

Che rapporto hai con i social network?
Vivo di social network. Altrimenti non sarebbe mai nata Milano Segreta!
Cerco però di stare molto attento, a filtrare tutto. Noto che ormai i social vengono utilizzati per lo più per condividere notizie, fomentare odio, condividere video di violenze, immagini di animali torturati, cose che ti lasciano addosso una certa tristezza. Ecco questo non mi piace!

I social network sono un bellissimo strumento per osservare il mondo, per imparare, per connettersi e conoscere persone, e non necessariamente per condividere sempre cose orribili e commentare cose che non ci piacciono.

Molti dicono che viviamo in un mondo peggiore rispetto a molti anni fa, io non sono d’accordo. E ti spiego perché.
Se a Timbuctù domani accoltellano una donna, oggi lo sappiamo tutti, alla velocità della luce, proprio grazie ai social network! Passano pochi istanti che già la notizia è arrivata e si è sparsa in tutto il mondo. Questo ha molto amplificato la percezione delle cose, del mondo in cui viviamo. Il mondo è sempre lo stesso, accadono cose stupende e accadono cose orribili, con la differenza che rispetto ad anni fa oggi ne veniamo subito a conoscenza tutti, e ne parliamo, e discutiamo, e commentiamo, e likiamo… sono un po’ croce e delizia questi social, tutto sta nel saperli usare.

Io ad esempio tendo ad eliminare dalla mia home persone che condividono animali torturati, è una cosa che proprio non tollero. Che scopo ha? Perché? Non serve a nulla se non a farci star male e a cambiarci l’umore della giornata. Lo sappiamo che nel mondo accadono cose orribili, perché  dare risalto sempre e solo alle cose orrende e lasciare invece meno spazio alle cose belle?
Come quelli che vanno sotto ai profili di personaggi famosi e commentano scrivendo le peggiori cose. Ma perché? Se a me una cosa non piace non mi viene minimamente di andare ogni volta a commentarla sotto. Passo oltre.

Lo vedo con Milano Segreta, avendo centinaia di migliaia di persone che seguono la pagina potrai ben immaginare i commenti degli haters che odiano Milano e che vengono a lasciare commenti denigratori e stupidi sulla città. Come se a me poi cambiasse qualcosa sapere che a te Milano faccia schifo e che la reputi una città di merda. Ma cosa dovrebbe importarmi? Io li blocco subito seduta stante.
Molti demonizzano i social network io invece li adoro,  ci hanno regalato una straordinaria opportunità comunicativa, si sono create nuove figure lavorative, tutto sta ad ognuno di noi, saperli usare nel modo più corretto. Come  se ci dessero una Ferrari, non è detto che tu debba per forza correre andandoti a schiantare, vai piano, usala con cautela.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Ad oggi non ho sogni nel cassetto. Nel cassetto preferisco tenerci la biancheria.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto realizzando un video su Milano assieme ad un team di vari fotografi e videomaker, qualcosa di mai visto prima su Milano.
Una sorta di mini video-documentario  dove si potranno vedere luoghi noti e meno noti della città, un video che invogli soprattutto gli stranieri , anche se ormai già dal dopo Expo Milano rientra fra le città più visitate in Italia, cosa che una volta era impensabile.
Lo scopo è quello di vedere davvero il cuore pulsante di Milano, dalla veneranda Fabbrica del Duomo, alla sciura che al mattino va al mercato rionale a comperare la frutta, allo studente in Statale, a quel monumento nascosto di cui ignoravi l’esitenza.
E’ un progetto molto ambizioso che come ti dicevo prevede la collaborazione di più fotografi, speravo di finirlo per quest’anno ma credo proprio dovrò ancora aspettare, spesso conciliare e far incastrare il tutto è davvero difficoltoso, oltre al fatto che magari il giorno in cui abbiamo deciso di riprendere poi invece piove, o non c’è la luce giusta, il cielo è bianco, insomma tutta una serie di cose, permessi per filmare che vengono rimandati, sembra facile ma girare un video del genere è davvero complesso.

Poi è in cantiere un libro su Milano Segreta, mi è stato proposto da una casa editrice molto interessante, ma è una cosa che ho preso con molta serietà, non ho mai scritto un libro in vita mia, non sono uno scrittore e voglio sia perfetto, quindi ho deciso di allungare molti i tempi, anche perché ci sono alcuni periodi in cui ho dei blocchi e non riesco a scrivere, quindi lascio correre del tempo finchè non mi torna l’ispirazione, non voglio sia una cosa fatta giusto perché devo farla, è in cantiere, e poco alla volta lo farò, facendolo incastrare con tutto il resto.

In cantiere c’è anche lo spot di Milano Segreta, uno spot davvero emozionante, che vede soggetto, sceneggiatura e regia del sottoscritto, non ho neanche chiesto aiuto a nessuno dei miei collaboratori, è una cosa che ho voluto fare io a tutti i costi da solo, per misurare la mia capacità nel realizzare una cosa del genere. Lo vedrete molto presto su Milano Segreta, entro giugno al massimo.

 

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